Videosorveglianza e privacy sul lavoro

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Videosorveglianza e privacy sul lavoro: le ultime novità

Oggi andremo a esaminare quelle che sono le ultime novità normative in materia di videosorveglianza e privacy sul luogo di lavoro e in particolare cercheremo di capire quali sono le modifiche all’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori.

Ne abbiamo già parlato in questo articolo su videosorveglianza e privacy dello scorso anno in cui, con l’aiuto dell’Avvocato Marco Soffientini, abbiamo visto come il comma 1 stabilisse l’obbligo di osservare le garanzie previste dall’art. 4 della legge n. 300/1970 secondo cui non era possibile installare sistemi di videosorveglianza in luoghi riservati esclusivamente ai lavoratori e non all’attività lavorativa. Ammetteva invece l’uso di sistemi di videosorveglianza se legati a esigenze organizzative, produttive o di sicurezza sul posto di lavoro, ma dai quali derivasse anche il controllo a distanza dei lavoratori (cioè quanto espressamente vietato dalla legge) a condizione che vi fosse il preventivo accordo con le Rappresentanze Sindacali aziendali (oggi RSU), oppure, in mancanza di accordo, a seguito di specifica autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro.

Quest’ultima per poter rilasciare l’autorizzazione dovrà svolgere un sopralluogo e verificare, ad esempio, se l’angolo di ripresa delle telecamere fosse o meno compatibile con il divieto sancito dall’art. 4 della legge n. 300/1970 e a quali obblighi attenersi.

Del 18 giugno 2015 poi la notizia che il Jobs Act avrebbe modificato l’articolo 4 dello Statuto, anche se inizialmente le modifiche avrebbero riguardato solo i dispositivi tecnologici (come PC, tablet e smartphone aziendali) e i sistemi di controllo accessi (come i badge), non i sistemi di videosorveglianza.

Dello scorso dicembre una nuova modifica all’articolo 7 del Jobs Act che prevede una «revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive e organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore».

Anche se dovranno essere i decreti attuativi a identificare come si concretizzerà una simile “revisione”, questa prima nuova indicazione fornita dalla Legge rappresenta un’interessante apertura nei confronti delle tecnologie video. Apertura che potrebbe offrire opportunità per gli installatori del settore.

Proprio in questa direzione e nell’ottica di fornire una maggiore informazione su questi argomenti in costante mutazione, Elmat sta preparando la seconda edizione dell’Elmat Surveillance Day, per far luce sugli obblighi e le responsabilità evidenziate dal nuovo regolamento europeo sulla Privacy.

Cosa prevede la normativa su videosorveglianza e privacy oggi?

Diciamo subito che la principale novità riguarda l’obbligo per il datore di lavoro di comunicare l’obiettivo che intende perseguire con la raccolta dei dati tramite il sistema di riprese.

Le novità introdotte dall’aggiornamento dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori riguardano principalemte i controlli a distanza del lavoratore. Sarà ad esempio possibile installare una videocamera in magazzino per prevenire i furti, anche se questo dovesse comportare riprendere l’ingresso e l’uscita dei dipendenti che vi accedono per l’ordinario svolgimento delle loro mansioni.

Questa novità autorizza quindi i controlli difensivi, destinati cioè alla difesa dell’azienda e del suo patrimonio da condotte illecite di terzi o dei lavoratori stessi.

E’ stato quindi rimosso il divieto generale di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori ed è stata introdotta la possibilità di utilizzare le informazioni e i dati raccolti tramite gli impianti audiovisivi per tutti i fini connessi al rapporto di lavoro alle seguenti condizioni:

  • fornire al personale dipendente un’adeguata informativa scritta e farla controfirmare per presa visione
  • redarre un regolamento aziendale interno con il dettaglio di tutti i comportamenti e le condotte illecite
  • esplicitazione delle modalità di controllo e delle conseguenze disciplinari previste per i dipendenti.

In sintesi dunque il datore di lavoro dovrà comunicare chiaramente i motivi per cui decide di installare il sistema di videosorveglianza e raccogliere materiale video. Sembrerebbe ovvio ma viene comunque specificato che «non è consentita l’installazione di impianti di videosorveglianza in luoghi riservati esclusivamente ai lavoratori o non destinati all’attività lavorativa quali bagni o spogliatoi».

Come fare la richiesta di autorizzazione per l’installazione degli impianti di videosorveglianza sul luogo di lavoro?

Il datore di lavoro che decida di installare impianti di controllo deve ottenere preventivo accordo con le organizzazioni sindacali e impegnarsi a rispettare le linee guida obbligatorie presenti nel “Modulo Unificato Istanza di Autorizzazione” che potete scaricare qui.

Il modulo può essere compilato anche sul sito www.lavoro.gov.it accedendo al link Uffici Territoriali. Lo stesso dovrà essere poi spedito all’indirizzo di posta elettronica o PEC dell’ufficio competente. L’ufficio effettua il controllo sulla documentazione ricevuta e rilascia all’impresa il provvedimento di autorizzazione. Queste comunicazioni all’autorità hanno lo scopo di tutelare sia il datore di lavoro che il il lavoratore stesso da comportamenti illeciti o abusi.

Queste le novità in materia di videosorveglianza e privacy dunque per quel che riguarda il rapporto di lavoro, almeno fino al Nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy previsto per il 2018.

Per approfondire ancora di più l’argomento “videosorveglianza e privacy” e per chiedere direttamente agli esperti in materia, a breve novità qui sul blog sulla nuova edizione dell’Elmat Surveillance Day in Elmat. L’evento vedrà alcuni dei maggiori esperti di diritto dell’Information Technology, della Privacy e del diritto d’impresa chiarire gli aspetti legali che coinvolgono tutti gli operatori del settore, dagli installatori alle istituzioni.

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2 Risposte

    1. Elmat

      Buongiorno Elena,
      infatti, come puoi notare anche da queste ultime novità di cui parliamo nell’articolo, si sta andando verso una minor rigidità normativa. Probabilmente proprio perché si è compresa l’importanza dei sistemi di videosorveglianza in determinati contesti. Seguiremo le prossime evoluzioni della normativa e ti invitiamo al nostro evento di novembre, il Surveillance Solutions Day : tra le altre cose si parlerà degli obblighi e delle responsabilità evidenziate dal nuovo regolamento europeo sulla Privacy.

      A presto,

      Lo staff

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