Legge su videosorveglianza in case di riposo e asili: le novità del decreto “Sblocca Cantieri”
L’emendamento del decreto “Sblocca Cantieri” ha portato grandi novità nel mondo della normativa per la videosorveglianza. È importante conoscerlo se installi questi sistemi. Inoltre questa legge sulla videosorveglianza nelle case di riposo, negli asili e nelle strutture per disabili comprende anche dei fondi per queste strutture. Ecco i punti principali.
In tutte le aule delle scuole materne e delle strutture che si occupano di anziani e disabili sarà possibile installare telecamere per la videosorveglianza.
Per il 2019 è stato istituito un fondo di 5 milioni di euro, mentre per il periodo che andrà dal 2020 al 2024, il fondo sarà di 15 milioni.
I fondi serviranno anche ai Comuni per installare telecamere e apparecchi per la conservazione delle immagini registrate.
L’obiettivo è garantire la sicurezza dei soggetti che, nel caso di violenza e maltrattamenti non possono o non riescono a comunicare. Tuttavia non è l’unico obiettivo di questa legge sulla videosorveglianza: bisogna anche garantire la privacy di chi lavora in queste strutture.
Tutte queste informazioni sono utili per te che installi sistemi di videosorveglianza ma anche per i tuoi clienti: asili, scuole materne, case di riposo e strutture per la cura delle persone disabili.
Il diritto alla riservatezza e la privacy dei lavoratori rimangono sempre garantiti in queste leggi sulla videosorveglianza nelle scuole materne, case di riposo e strutture per disabili.
Da un lato le immagini delle telecamere di videosorveglianza saranno a disposizione solo delle Forze dell’Ordine, che si attiveranno solo dopo una formale denuncia.
Dall’altro lato le immagini riprese dovranno essere cifrate fin dal momento dell’acquisizione. Inoltre il flusso dei dati cifrati in output dalle telecamere dovrà essere trasmesso via cavo ethernet o con soluzione wifi cifrata a un server interno non configurato per la connessione a internet. In questo modo, in caso di attacco informatico, i rischi saranno ridotti.
Infine sarà il Garante per la protezione dei dati personali a definire tutte le garanzie di riservatezza per l’installazione e il funzionamento delle telecamere in queste strutture.
Insomma, le garanzie ci sono, i fondi e le norme pure. Le premesse sono quelle giuste per una serie di installazioni consapevoli e utili a tutti: dai soggetti più deboli, fino agli stessi educatori e assistenti che lavorano con loro.
1 Risposta
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Molto interessante questo articolo. Ci sono ancora molti margini di miglioramento ma la strada è quella.