Password e sicurezza

un CEO su tre ha subito attacchi
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Password e sicurezza: un CEO su tre ha subito attacchi alla propria e-mail aziendale

Quasi uno su tre dei più importanti CEO al mondo ha subito un attacco alla propria password aziendale utilizzando un servizio online: è quanto emerge dallo studio CEO Email Exposure: Password and Pwnage reso pubblico a fine ottobre. Il report prende in esame gli indirizzi email di top executive di oltre 200 grandi aziende di dieci Paesi in tutto il mondo (tra cui anche l’Italia), confrontandoli con il database contenente credenziali rubate a seguito di violazioni di servizi online.

Il documento offre una serie di interessanti spunti di riflessione sui comportamenti del personale aziendale e delle imprese stesse in tema di sicurezza informatica. Dalla ricerca emerge che LinkedIn e Dropbox sono i servizi che hanno subito i maggiori attacchi, mentre i Paesi con la più alta percentuale di CEO che collegano il proprio indirizzo e-mail ai due servizi sopra citati sono la Danimarca (62%) e i Paesi Bassi (43%). 

Interessante anche il dato inerente alle conseguenze di questi attacchi: nell’81% dei casi, infatti, gli indirizzi e-mail dei CEO, unitamente ad altre informazioni personali come l’indirizzo di residenza, la data di nascita e i numeri di telefono, sono finiti in liste di spam o database marketing rubati e pubblicati online. Solo una bassissima percentuale di CEO, il 18%, non ha mai subito un attacco alla propria e-mail aziendale.

Ma quali sono le cause di una situazione così critica? Sicuramente le scarse abitudini sulla sicurezza e igiene delle password: nella gran parte dei casi le violazioni di dati hanno coinvolto password deboli, rubate o standard. Il dato preoccupante è che la maggior parte delle aziende non è minimamente preparata né a individuare né a gestire le violazioni e le gravi conseguenze che ne possono derivare, dal momento che la violazione dell’account di un top manager può mettere a serio rischio tutti i dati aziendali. 

Come difendersi quindi da attacchi che possono compromettere la privacy dell’azienda? Fondamentale è utilizzare una password univoca per ogni account che si utilizza. Per semplificare il tutto gli esperti raccomandano di usare un password manager pensato appositamente per le esigenze aziendali, senza carichi eccessivi di manutenzione o gestione.

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