Riconoscimento facciale in Europa

Le novità proposte nel documento sull'intelligenza artificiale redatto dalla Commissione Europea
riconoscimento facciale

Riconoscimento facciale in Europa

Le novità proposte nel documento sull’intelligenza artificiale redatto dalla Commissione Europea

Il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha prodotto un documento importante per chi come te si occupa di videosorveglianza. Si tratta di una proposta al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo, quindi è ancora da ufficializzare e da approvare.

È importante però capire quali sono i concetti fondamentali di questo documento, soprattutto perché l’obiettivo è quello di creare un quadro normativo di riferimento per l’intelligenza artificiale (AI). Un’azione non da poco.

Il documento è redatto in 107 pagine e comprende 16 allegati che puoi leggere (in inglese) proprio nel sito della Commissione Europea. Se invece intanto vuoi sapere che cosa afferma in termini di riconoscimento facciale, allora continua a leggere.

Il riconoscimento facciale: che cos’è per legge?

Nella proposta della Commissione Europea c’è una definizione di riconoscimento facciale. Tu che sei un system integrator sai già di cosa si tratta e anche noi, ma è importante capire qual è la conseguenza di questa definizione:

“Il riconoscimento facciale consiste in una tecnica di elaborazione automatica di immagini digitali concernenti volti di persone attraverso il loro confronto con modelli (template) per finalità di identificazione o di verificazione”.

In pratica la Commissione ci sta dicendo che stiamo parlando di dati biometrici che consentono l’identificazione univoca di una persona. Questo è un punto fondamentale perché diventa la base per tutti quelli successivi contenuti nel documento.

Cosa deve fare il titolare del trattamento per utilizzare il riconoscimento facciale?

Come abbiamo visto si tratta di dati biometrici e per questo la Commissione sottolinea come i titolari debbano rispettare tutti i principi sulla protezione dei dati, dimostrando che il loro uso sia necessario e proporzionato al contesto e che non siano lesi i diritti degli interessati.

Inoltre nella proposta si ribadisce che il titolare del trattamento deve condurre una valutazione di impatto sulla privacy.

La persona, dunque, è sempre al centro della norma e la privacy diventa ancora più importante, a tal punto che il riconoscimento facciale è inserito nel livello di rischio “alto”.

Il riconoscimento facciale è considerato un rischio alto

Una delle novità di questa proposta è proprio la definizione di quattro livelli di rischio (inaccettabile, alto, ridotto e minimo). Il riconoscimento facciale rientra in quello alto.

Nell’area di rischio inaccettabile trovi le tecnologie di intelligenza artificiale che presentano un grave impatto sui diritti, le libertà fondamentali e la dignità delle persone.

Nell’area di rischio alto, invece, la Commissione inserisce quelle tecnologie che possono ledere i diritti, le libertà fondamentali e la dignità delle persone. Tra queste c’è anche il riconoscimento biometrico a distanza.

La Commissione vieta il riconoscimento facciale tranne in due casi: l’emergenza e il controllo attivo dell’Autorità Giudiziaria.

Tra le eccezioni previste nella proposta troviamo: l’identificazione di potenziali vittime di un crimine, il far fronte a minacce all’incolumità personale e l’identificazione di colpevoli o sospetti per crimini che comportano una pena detentiva.

Infine un’altra novità introdotta dalla Commissione in questo documento è la creazione di un Consiglio Europeo per l’Intelligenza Artificiale, formato da un rappresentante di ogni Paese membro, il Garante Europeo e un rappresentante della Commissione Europea.

Quanto abbiamo condiviso in questo articolo è un breve riassunto sul tema per aiutarti a capire l’approccio che l’Unione Europea vorrà tenere. Se vuoi approfondire non ti resta che leggere il documento completo e originale.

Noi di Elmat ci teniamo aggiornati su questi temi e non appena ci saranno evoluzioni, te ne parleremo ancora. Nel frattempo puoi chiederci informazioni sulle tecnologie di riconoscimento facciale scrivendoci qui.

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