wireless Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/wireless/ Mon, 19 Feb 2024 15:41:40 +0000 it-IT hourly 1 https://blog.elmat.com/wp-content/uploads/2019/07/cropped-favicon-32x32.jpg wireless Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/wireless/ 32 32 7 elementi per innovare il settore dell’energia e dei servizi pubblici https://www.elmat.com/blog/7-elementi-per-innovare-il-settore-dellenergia-e-dei-servizi-pubblici/ Mon, 19 Feb 2024 15:40:24 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3574 Per le organizzazioni che operano nel settore dell’energia e dei servizi di pubblica utilità l’obiettivo è crescere e migliorare grazie all’innovazione. Così facendo queste realtà vanno incontro a nuove sfide come, la scelta delle strategie di migrazione, la presenza di tecnologie obsolete, l’integrazione tra i nuovi e i vecchi sistemi e la gestione di reti...

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Per le organizzazioni che operano nel settore dell’energia e dei servizi di pubblica utilità l’obiettivo è crescere e migliorare grazie all’innovazione. Così facendo queste realtà vanno incontro a nuove sfide come, la scelta delle strategie di migrazione, la presenza di tecnologie obsolete, l’integrazione tra i nuovi e i vecchi sistemi e la gestione di reti su larga scala.

Tu, come system integrator, puoi aiutare le organizzazioni a vincere queste sfide con la convergenza della tecnologia operativa e della tecnologia dell’informazione, con le tecnologie di Internet of Things (IoT) e Industrial Internet of Things (IIoT), e con l’automazione dei processi e la manutenzione preventiva.
Insieme ad Alcatel Lucent-Enterprise abbiamo definito quali sono i 7 elementi chiave da cui partire.

1 – Proteggere le persone e le risorse

È essenziale che il centro di controllo operativo sia in collegamento con tutti i dispositivi e le soluzioni installate. Questo permette di aumentare la sicurezza e di gestire tempestivamente eventuali situazioni di emergenza. Inoltre, puoi migliorare l’efficienza anche dando vita a un collegamento migliore tra le persone in loco e quelle che lavorano da remoto.

2 – Operatività senza problemi in condizioni estreme

Per garantire la continuità del servizio in tutti gli ambienti implementa le reti e i sistemi di comunicazione mission-critical e rendile stabili. Per questo, ti suggeriamo di utilizzare switch industriali certificati che resistono alle temperature estreme, alle interferenze elettromagnetiche, all’umidità, alle vibrazioni e alla polvere. Così potrai connettere e gestire un’ampia gamma di dispositivi IIoT anche in ambienti difficili e impegnativi.

3 – Controllare i dispositivi connessi

Ogni volta che un dispositivo IoT e IIoT viene collegato alla rete, verifica che non sia vulnerabile dal punto di vista della sicurezza informatica. Inoltre, puoi automatizzare l’implementazione della rete semplificando le attività oppure offrendo protocolli e funzioni avanzate come lo Shortest Path Bridging (SPB) per la micro-segmentazione.

4 – Salvaguardia dagli attacchi e dalle violazioni informatiche

Implementa una strategia di sicurezza di rete zero trust, integra la sicurezza informatica di chi lavora in loco e degli utenti da remoto e migliora la sicurezza del sistema di comunicazione con
la crittografia vocale e altre funzioni di sicurezza integrate.

5 – Realizzare la convergenza OT-IT

Raccogli e distribuisci in modo efficiente i flussi di dati per l’elaborazione in tempo reale. Inoltre, puoi implementare anche il monitoraggio e il controllo remoto dei circuiti elettrici, delle valvole e altri dispositivi OT e facilitare la mobilità del personale in loco fornendo soluzioni DECT e Voice over Wi-Fi.

6 – Ottimizzare le operazioni per l’efficienza in termini di tempo e di costi

Gestisci l’infrastruttura cablata e quella wireless in modo univoco e proteggi il traffico di controllo e l’acquisizione dati (SCADA). Per garantire una soluzione tempestiva dei problemi di rete, utilizza la manutenzione predittiva e l’intelligenza artificiale. Inoltre, considera i modelli OpEx e CapEx per gestire efficacemente il budget.

7 – Ridurre al minimo il consumo di energia e l’impatto ambientale

Ricorda di massimizzare la longevità delle soluzioni scelte ottimizzandone i cicli di vita. Sfrutta anche le soluzioni in cloud per ridurre lo spazio e l’energia, e monitora l’inquinamento digitale migliorando la gestione dei rifiuti e riducendo il consumo energetico di tutta la catena del valore.

Vuoi conoscere le soluzioni Alcatel Lucent-Enterprise che possono supportarti in tutte queste sfide? Contatta i nostri esperti e fatti dare i suggerimenti specifici per il tuo progetto.

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Potenzia i progetti di networking con Alcatel-Lucent Enterprise https://www.elmat.com/blog/potenzia-i-progetti-di-networking-con-alcatel-lucent-enterprise/ https://www.elmat.com/blog/potenzia-i-progetti-di-networking-con-alcatel-lucent-enterprise/#respond Wed, 19 Jul 2023 07:49:28 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3507 Trova soluzioni che rispondono alle tue esigenze sempre più sfidanti Alcatel-Lucent Enterprise (ALE) è il nostro nuovo partner. Abbiamo scelto uno dei più importanti innovatori nel campo del networking per poterti dare ancora più soluzioni, dato che il settore è in continua espansione. Infatti, potrai scegliere tra diverse opzioni, tutte affidabili e in grado di...

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Trova soluzioni che rispondono alle tue esigenze sempre più sfidanti

Alcatel-Lucent Enterprise (ALE) è il nostro nuovo partner. Abbiamo scelto uno dei più importanti innovatori nel campo del networking per poterti dare ancora più soluzioni, dato che il settore è in continua espansione. Infatti, potrai scegliere tra diverse opzioni, tutte affidabili e in grado di realizzare qualsiasi progetto di business.

Alcatel-Lucent Enterprise: la storia

Alcatel-Lucent Enterprise vanta una ricca storia nel campo della tecnologia e offre diverse competenze su cui molte aziende fanno affidamento da oltre 100 anni. Le soluzioni di rete, comunicazione e cloud ALE connettono persone, oggetti e processi, e rispondono alle esigenze di livelli di sicurezza sempre più elevati.

Molti system integrator che lavorano con noi di Elmat già conoscono e apprezzano le soluzioni ALE. Soluzioni che spesso abbiamo anche preso in considerazione nella ricerca delle migliori integrazioni per i progetti realizzati finora. Ed è proprio da queste esperienze che nasce la partnership con ALE.

Cos’hai a disposizione per i tuoi progetti

Scegliendo Alcatel-Lucent Enterprise hai un’ampia varietà di opzioni perché, oltre al networking, puoi valutare anche le soluzioni dell’area fonia e della unified communications. Puoi anche scegliere tra il modello di business “on-premises” e quello “as a service” e individuare ciò che si adatta al tuo progetto o che si integra con le altre soluzioni che proponiamo.

I consigli dei nostri tecnici

Il nostro team conosce tutte le potenzialità delle innumerevoli soluzioni ALE ed è a tua disposizione per consigliarti quella giusta per il tuo progetto.

ale elmat

Per esempio, se stai per realizzare un progetto che include le reti Wi-Fi 6, considera l’access point Alcatel-Lucent OmniAccess® Stellar AP1301, che fornisce anche una maggiore sicurezza con WPA3.

Se invece stai implementando il sistema di rete in un ambiente industriale, lo switch Alcatel-Lucent OmniSwitch® 6465 Compact Hardened Ethernet ti fornisce la massima resistenza e la sicurezza richiesta in questi contesti.

Infine, ti consigliamo anche l’Alcatel-Lucent OmniSwitch 2260 perché gestisce in autonomia i livelli di potenza per raggiungere valori di efficienza elevati e si connette con il cloud di ALE.

Se invece vuoi chiedere informazioni specifiche su una delle soluzioni del nuovo partner, scrivici.

 

 

Crediti dell’immagine di copertina: Freepik

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Smart mountain: soluzioni integrate per la sicurezza e la promozione del territorio https://www.elmat.com/blog/smart-mountain-soluzioni-integrate-per-la-sicurezza-e-la-promozione-del-territorio/ https://www.elmat.com/blog/smart-mountain-soluzioni-integrate-per-la-sicurezza-e-la-promozione-del-territorio/#respond Wed, 16 Nov 2022 08:12:03 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3440 Se una città può diventare intelligente, allora anche la montagna può diventarlo. I nostri partner di Tecno World sono partiti da questo concetto e l’hanno trasformato prima in un obiettivo e poi in un progetto in carne e ossa, o meglio in “dispositivi e connettività”. A che scopo?   Perché la montagna dovrebbe diventare smart...

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Se una città può diventare intelligente, allora anche la montagna può diventarlo. I nostri partner di Tecno World sono partiti da questo concetto e l’hanno trasformato prima in un obiettivo e poi in un progetto in carne e ossa, o meglio in “dispositivi e connettività”. A che scopo?

 

Perché la montagna dovrebbe diventare smart

La montagna, come la città, necessita di sicurezza, ma non solo. Il territorio e le persone, in balia dei continui cambiamenti climatici, necessitano di concretezza, di turisti che popolano gli hotel e le piste da sci, anche quando la neve tarda ad arrivare o manca del tutto. Oltre la sicurezza, dunque, ci sono la promozione del territorio e lo sviluppo del turismo.

 

Il progetto di smart mountain a Limone Piemonte

Tecno World, in qualità di partner tecnologico di Lift SpA (la società che gestisce gli impianti di risalita) ha creato un progetto innovativo, completo e semplice, che ha coinvolto anche il comune di Limone Piemonte, paese in cui l’intero ecosistema è stato messo a frutto.

 

Il progetto è composto da tecnologie e dispositivi integrati tra loro in maniera magistrale.

– 102 telecamere Axis Communications, di cui 62 a monte e 40 a valle, gestite dal personale di  Lift e condivise con l’amministrazione comunale di Limone Piemonte. Sono state installate anche 20 webcam panoramiche per far vedere il comprensorio sciistico.

Stazioni di ritrasmissione radio wireless per le aree non coperte dalla rete in fibra che comprendono circa 80 access point Cambium Networks. La qualità della connessione è tale da permettere alle persone di lavorare in smart working anche negli ambienti di norma non coperti dal Wi-Fi.

Sensori ambientali, hot spot WiFi e allarmi.

– Un’unica piattaforma aperta basata sul software di gestione video (VMS) XProtect® di Milestone Systems per integrare tutte le soluzioni.

 

Si tratta di un’infrastruttura robusta in cui nulla è stato lasciato al caso, non solo dal punto di vista della sicurezza ma anche dal punto di vista dell’esperienza dei visitatori. Per raggiungere l’obiettivo della promozione turistica, infatti, il sistema è stato completato con dei punti di SOS, delle stazioni per la ricarica delle bici elettriche e un’app che fornisce le informazioni per i visitatori, l’accesso al Wi-Fi, le immagini delle webcam e molti altri servizi.

 

Come funziona (bene) il progetto

Per quanto riguarda la sicurezza, l’intero sistema è costantemente monitorato in una sala di controllo a Limone Piemonte, che è gestita dalle forze dell’ordine locali.

Gli interruttori di alimentazione delle telecamere e dei sensori inseriti all’interno di alcuni pali degli impianti di risalita sono stati dotati di allarmi. In caso di effrazione appare un display pop-up sul VMS Milestone. Questo grazie a un plug-in di Tecno World che integra una dashboard proprietaria in XProtect, realizzato anche per monitorare il risparmio energetico. Inoltre, in caso di interruzione di corrente, le batterie hanno 15 minuti di autonomia. Una volta ripristinata l’alimentazione, il personale può riavviare il sistema dalla stessa dashboard integrata sulla piattaforma Milestone.

Grande attenzione è stata posta anche dal punto di vista della cyber security e della protezione dei dati personali. “Uno dei grandi vantaggi di Milestone” afferma Alberto Mandrile, CEO di Tecno World “è che consente la gestione della privacy come nessun altro prodotto comparabile sul mercato. Questo ci ha permesso di realizzare due sistemi totalmente separati collegati tra loro in modo efficiente su un’unica piattaforma: quello di Riserva Bianca e quello di Limone Piemonte”.

Per sentire proprio le parole di Alberto Mandrile, puoi ascoltare il podcast basato sul suo intervento a VisionAlps, a Bolzano.

Infine dal punto di vista turistico i risultati si sono visti con un rinnovato flusso di turisti nel comune montano di Limone Piemonte. Molti giovani percorrono le piste da sci e le ciclabili del posto e diversi manager scelgono di lavorare in smart working circondati dalle vette alpine di questo meraviglioso paese.

Se anche tu vuoi creare una smart mountain, scrivici qui. I nostri specialisti sapranno aiutarti a creare un progetto come questo.

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Case study: come compiere l’impresa di dare connettività a un intero stabilimento balneare https://www.elmat.com/blog/case-study-come-compiere-limpresa-di-dare-connettivita-a-un-intero-stabilimento-balneare/ https://www.elmat.com/blog/case-study-come-compiere-limpresa-di-dare-connettivita-a-un-intero-stabilimento-balneare/#respond Sat, 19 Mar 2022 10:31:24 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3382 Grazie alla formazione realizzi i progetti più sfidanti. Come system integrator sai bene che le complessità nella realizzazione dei nuovi progetti sono tante. Molte sono di natura tecnica e spesso sono legate proprio alle peculiarità del cliente e alle sue esigenze. Un progetto sfidante sulla costa adriatica È il caso, per esempio, di Bibione Mare...

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Grazie alla formazione realizzi i progetti più sfidanti.

Come system integrator sai bene che le complessità nella realizzazione dei nuovi progetti sono tante. Molte sono di natura tecnica e spesso sono legate proprio alle peculiarità del cliente e alle sue esigenze.

Un progetto sfidante sulla costa adriatica

È il caso, per esempio, di Bibione Mare spa, un’azienda in provincia di Venezia che offre numerose strutture turistiche, tra cui villaggi, campeggi, stabilimenti balneari, residence, alberghi e strutture portuali. L’esigenza del cliente si è evoluta nel tempo, concretizzandosi nella volontà di portare la connettività ovunque e a un livello adeguato per consentire ai turisti di essere sempre connessi. La sfida, dunque, è stata  passare da un servizio Wi-Fi limitato solo ad alcune zone e strutture, alla copertura capillare di ogni zona: dall’unità abitativa, alla sdraio in riva al mare, fino al ristorante, bar o piscina. Inoltre Bibione Mare ha richiesto che l’ospite debba inserire solo all’inizio della vacanza il codice voucher individuale presente nel modulo check-in e ha voluto aggiungere un servizio differenziato destinato ai clienti più esigenti (connessione Premium).

Trovare la soluzione alle difficoltà dei progetti

Bibione Mare si è rivolta a Wintech, un system integrator padovano che opera soprattutto nel Nord Italia, fornendo consulenza personalizzata e soluzioni applicative e tecnologiche in ambito IT.

Il system integrator ha saputo rispondere senza indugio alle esigenze del cliente grazie alla conoscenza accurata dei prodotti per la connettività wireless. La formazione sui prodotti Cambium Networks effettuata con noi di Elmat ha dato a Wintech tutte le conoscenze e le competenze per poter selezionare la soluzione perfetta per affrontare tutte le complessità del progetto.

Le notevoli dimensioni di tutte le infrastrutture hanno reso necessaria l’installazione di una quantità elevata di access point, oltre 430, sia da esterno che da interno. Inoltre, la necessità di una gestione centralizzata e l’integrazione del software gestionale con la console on premises tramite API ha reso chiara la scelta di Cambium Networks, in grado di offrire soluzioni affidabili, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

La realizzazione del progetto

Il progetto Wi-Fi per Bibione Mare con Cambium Networks è nato nella stagione 2018, con la sostituzione graduale dei vecchi access point. Di anno in anno, l’investimento è aumentato, potenziando e incrementando la copertura del servizio. Durante l’alta stagione 2021 sono stati registrati picchi di 4.000 device collegati contemporaneamente e il totale degli ospiti nei campeggi in un’intera stagione ha superato le 700.000 unità.

Nel dettaglio i prodotti utilizzati sono gli access point Cambium della serie cnPilot, E700, E501S, E510 ed E425, mentre la piattaforma di gestione centralizzata è cnMaestro on premises.

La soddisfazione del cliente Bibione Mare è stata alta dal momento che la soluzione scelta da Wintech ha offerto un buon rapporto qualità/prezzo e la semplicità gestionale di cui aveva bisogno. Saper selezionare il prodotto giusto significa dare valore al progetto e fidelizzare il cliente. Senza la profonda conoscenza della soluzione di Cambium Networks, il system integrator non avrebbe potuto valutarne la scelta tra tutti gli impianti wireless professionali, mettendo così a rischio il successo del progetto.

Visita la nostra pagina Corsi per vedere gli eventi di formazioni che noi di Elmat ti proponiamo.

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Nuovi progetti per i system integrator: cosa è cambiato con il Coronavirus? https://www.elmat.com/blog/nuovi-progetti-per-i-system-integrator-cosa-e-cambiato-con-il-coronavirus/ https://www.elmat.com/blog/nuovi-progetti-per-i-system-integrator-cosa-e-cambiato-con-il-coronavirus/#respond Wed, 27 May 2020 10:00:31 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3187 Spunti su come la passione per la tecnologia può aiutarci a vivere meglio questa situazione inaspettata La ricetta giusta per adattarsi al cambiamento non esiste. Però vogliamo raccontarti come l’abbiamo vissuta noi e come la stiamo vivendo proprio per darti qualche spunto in più. Allora partiamo dall’inizio. Tutto ruota intorno a una parola di dieci...

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Spunti su come la passione per la tecnologia può aiutarci a vivere meglio questa situazione inaspettata

La ricetta giusta per adattarsi al cambiamento non esiste. Però vogliamo raccontarti come l’abbiamo vissuta noi e come la stiamo vivendo proprio per darti qualche spunto in più.
Allora partiamo dall’inizio. Tutto ruota intorno a una parola di dieci lettere: tecnologia.

La tecnologia ci ha aiutato durante la fase 1. La tecnologia ci aiuterà anche durante questa fase 2. E siamo sicuri che sarà fondamentale anche nella fase 3.

Durante la fase 1 ci siamo dati un obiettivo che sembrava semplice: non fermarci. Niente di più… difficile. Pur essendo pronti al lavoro da remoto, adattarci è stato laborioso. Ma solo all’inizio. Poi la nostra passione per la tecnologia ha preso il sopravvento e siamo tornati operativi come in ufficio. La passione, insieme alla creatività nel reinventarci in luogo nuovo, sono stati due ingredienti fondamentali per lavorare in fase 1.

Ora siamo in fase 2 e gli ingredienti sono gli stessi. Se prima essere creativi significava trovare il modo di partecipare all’ennesima riunione lasciando il computer al figlio che deve seguire le lezioni, ora essere creativi significa cercare nuove tecnologie e combinarle insieme a quelle che già abbiamo per creare progetti incredibilmente nuovi. Perché “incredibilmente”? Perché sono progetti che quattro mesi fa non pensavamo neanche lontanamente di realizzare.
Tante tecnologie esistenti si stanno trasformando per seguire le esigenze di tutti noi. E tante tecnologie stanno nascendo proprio in questi mesi, pronte a dare man forte alle prime. Pronte a integrarsi con queste ultime in progetti incredibilmente nuovi.

Le telecamere termografiche esistevano già ma ora sono indispensabili per la sicurezza di tutti noi. Ci sono quelle precise che consentono di misurare la temperatura fino a 30 persone in movimento (sono le telecamere termografiche di Hikvision) e quelle associate a un sistema di controllo accessi che consente anche di effettuare il riconoscimento facciale.
In questo caso stiamo parlando di ZKteco, brand che abbiamo iniziato a distribuire proprio durante la fase 1. Qui è la biometria alla base di tutto: insieme al deep learning, il terminale riconosce anche i volti con la mascherina. È il controllo accessi di ZKteco, una tecnologia in continua evoluzione.

Se parliamo di controllo accessi, non possiamo scordare il beneficio del sistema wireless di Simons Voss. Quello che prima era il comfort di aprire una porta senza usare le chiavi, ora si è trasformato nella necessità di aprire una porta senza toccare la maniglia con le mani. Quanto è importante, per esempio, all’interno di una struttura sanitaria?

Queste strutture sono le prime che devono beneficiare di tutto ciò che la tecnologia ci mette a disposizione. In primis, con nuovi impianti Wi-Fi che hanno tutti i vantaggi che servono a far fronte alla fase 2. Ma le soluzioni wireless sono anche parte della tecnologia che ci aiuta a lavorare in smart working. Con il Wi-Fi e il networking siamo tutti collegati nel nome di quel “uniti ma distanti” che tanto ha fatto la differenza in fase 1. Anche in questo caso non siamo di fronte a una tecnologia nuova ma a un uso più intelligente di quest’ultima.

Stesso discorso per la sicurezza informatica. Siamo tutti più connessi e siamo tutti più vulnerabili. Ecco che, oltre alla sicurezza sanitaria, anche quella informatica diventa importante. E finalmente, ci verrebbe da dire. Ora più che mai è indispensabile proteggersi, specie se non si lavora tutti sulla stessa rete, specie se si lavora in smart working.

Videosorveglianza, controllo accessi, Wi-Fi e sicurezza informatica sono tutto ciò che abbiamo per andare avanti e vivere più sicuri. Con tutte le nuove tecnologie in arrivo e quelle che già abbiamo, tu come system integrator, hai un enorme potere: progettare per migliorare la vita di tutti.

Mixa i prodotti, collegali tra di loro, crea finalmente i progetti efficienti che hai sempre voluto creare. Ti basta un pizzico di determinazione, un po’ di coraggio per esplorare nuovi orizzonti e tanta passione per la tecnologia.

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Cambium Networks cnMatrix Enterprise Switches: connessione & sicurezza https://www.elmat.com/blog/cambium-networks-cnmatrix-enterprise-switches-connessione-sicurezza/ https://www.elmat.com/blog/cambium-networks-cnmatrix-enterprise-switches-connessione-sicurezza/#respond Fri, 30 Nov 2018 14:41:11 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2810 Il panorama degli Switch odierno vuole e deve andare oltre i canonici L2/L3, e ciò si traduce nella ricerca di nuove funzionalità atte a rendere più sicura ed efficiente la connettività interna ed esterna, cablata e wireless, con una particolare attenzione alla facilità di installazione e gestione. Le realtà aziendali ad oggi si stanno impegnando...

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Il panorama degli Switch odierno vuole e deve andare oltre i canonici L2/L3, e ciò si traduce nella ricerca di nuove funzionalità atte a rendere più sicura ed efficiente la connettività interna ed esterna, cablata e wireless, con una particolare attenzione alla facilità di installazione e gestione.

Le realtà aziendali ad oggi si stanno impegnando per gestire al meglio una visione unificata della rete munendosi di policy comuni su reti cablate e wireless così da poter configurare automaticamente i dispositivi e le porte dello switch in base al tipo di dispositivo previsto all’interno dalla rete.

Altro elemento da segnalare è la segmentazione della rete: fornisce un ambiente sicuro per le risorse di rete critiche, posizionando automaticamente i dispositivi nel segmento di rete più appropriato in base al loro specifico profilo. Lo switch deve inoltre essere “Wireless Aware”, cioè riconoscere e gestire appropriatamente gli oggetti wireless in rete: questo consente l’automazione delle policy, assicura facilità di monitoraggio e la risoluzione dei problemi nella rete cablata e wireless gestita in modo realmente unitario.

La complessità e l’urgenza di nuove funzionalità del ruolo degli switch data dall’emergente commutazione a livello aziendale della gestione cloud, in combinazione con un’architettura wireless ha spinto Cambium Networks, fornitore leader a livello mondiale di soluzioni di rete wireless, a sviluppare e proporre al mercato una propria linea di switch capace di garantire il massimo in termini di prestazioni, sicurezza e facilità di gestione da tutti gli elementi che compongono una rete aziendale moderna: cnMatrix Enterprise Switches.

Le funzionalità di cnMatrix Switch rispondono infatti in modo completo e funzionale alle esigenze esaminate poc’anzi comprendendo un automazione basata su criteri con relativa Wipe Policy (migliora la sicurezza eliminando automaticamente la configurazione della porta dinamica quando il dispositivo si disconnette), una corretta segmentazione di rete ed una Wireless-Awareness. A questi requisiti portanti cnMatrix Switch aggiunge inoltre una Site Survivability per cui parametri operativi speculari consentono il pieno funzionamento quando si perde la connettività al cloud e una gestione cloud che offre una ricca gestione del ciclo di vita, configurazione, controllo e servizi di sicurezza, disponibile con opzioni di implementazione on-premise.

La cnMatrix gestita dal cloud e le soluzioni Wi-Fi di cnPilot Enterprise forniscono funzionalità Intelligent Edge che migliorano le prestazioni della rete riducendo i tempi e i costi di distribuzione e gestione di una rete cablata / wireless unificata portando un’automazione basata su policy che semplifica le operazioni e migliora la sicurezza.
Il risultato pratico? La rete è più resistente alle interruzioni e gli utenti rimangono connessi.

John Mead, responsabile dello sviluppo dei nuovi switch sottolinea: “I nostri prodotti per la connettività wireless hanno sempre funzionato perfettamente anche collegati a switch di terze parti e continueranno a farlo. Tuttavia nel tempo è emerso chiaramente che con l’avvento delle reti miste cablate/wireless una vera ottimizzazione a tutti il livelli di performance e sicurezza è possibile con prodotti concepiti già in fase progettuale per queste tipologie di reti. Quando un access point Cambium viene connesso ad uno switch cnMatrix si rende immediatamente disponibile una serie di importanti funzionalità altrimenti non disponibili”.

Marco Olivieri, Regional Sales Manager di Cambium Networks per l’Italia sottolinea il significato tecnologico di una simile scelta: “Quando abbiamo deciso di sviluppare cnMatrix, la nostra linea di switch enterprise, eravamo consapevoli di accettare una sfida importate in un mercato già ben presidiato, ma la nostra strategia è stata fin dall’inizio molto chiara e, considerato il successo ottenuto nel mercato Wi-Fi enterprise, siamo sicuri di poterlo replicare anche per la linea di prodotti cnMatrix sviluppati proprio per rispondere alle esigenze degli utenti finali. In un mondo dove le soluzioni wireless d’accesso sono ormai diventate infrastrutture primarie nelle aziende, gli switch di accesso rappresentano il perfetto completamento della nostra offerta che ci permetterà di essere sempre di più un punto di riferimento nel mercato networking.

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WI-FI FINGERPRINTS: UNA SOLUZIONE INTELLIGENTE https://www.elmat.com/blog/wifi-fingerprints-la-soluzione-intelligente/ https://www.elmat.com/blog/wifi-fingerprints-la-soluzione-intelligente/#respond Tue, 28 Aug 2018 08:29:17 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2707 L’esigenza di conoscere la posizione di personale, oggetti, beni e macchinari al fine di poter meglio monitorare i processi e la sicurezza è ormai elemento imprescindibile nel mercato odierno di Smart Industry e Industria 4.0. Il mondo della navigazione indoor si concentra nello sfruttare l’ambiente e le tecnologie presenti, o comunque di facile reperibilità, per...

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L’esigenza di conoscere la posizione di personale, oggetti, beni e macchinari al fine di poter meglio monitorare i processi e la sicurezza è ormai elemento imprescindibile nel mercato odierno di Smart Industry e Industria 4.0.
Il mondo della navigazione indoor si concentra nello sfruttare l’ambiente e le tecnologie presenti, o comunque di facile reperibilità, per offrire all’utente la possibilità di orientarsi anche in ambienti con numerose barriere architettoniche avvalendosi inoltre di un’elevata scalabilità. Il risultato ottenuto da queste tecniche non fornirà un dato di posizione “assoluto”, come normalmente restituito da un’interrogazione GPS, bensì una posizione “relativa” che deve poi essere interpretata correttamente a seconda del contesto.
Tecniche che si posizionano in questa fascia sfruttano tecnologie come infra- rossi (IR), Bluetooth, identificazione a radio frequenza (RFID), ultrasuoni, tecniche di riconoscimento mediante tracciamento ottico e tecniche basate sui segnali wireless (RSSI techniques)
Il principio legato alla tecnica di posizionamento ad infrarossi è sintetizzabile con l’immagine del labirinto, utile a comprendere sia il funzionamento che i limiti di questo sistema, mentre per quanto riguarda il bluetooth le interferenze non sono date da ostacoli fisici ma dal rapportarsi dei ricevitori stessi.
Discorso analogo può essere fatto per gli ultrasuoni, il cui impulso può essere influenzato dalla presenza di ostacoli e i cui vantaggi dati da economicità e facilità di trasporto si infrangono contro l’alta complessità di posizionamento della matrice di sensori.
Le tecniche RFID invece possono essere basate su singola cella (la localizzazione prende come riferimento il tag più vicino) o multilaterazione (segnale raggiunto da almeno tre celle distinte e successiva triangolazione) ma soffrono ambedue fortemente della cosiddetta “multipath propagation”.
La localizzazione mediante tracciamento ottico è un caso a parte in quanto necessita del contatto visivo fra il soggetto da localizzare e il sistema di localizzazione. La precisione derivante dall’uso di questo sistema è ovviamente molto alta ma ciò avviene a discapito dei costi dell’infrastruttura. Un sistema di questo tipo trova il suo contesto ideale in ambienti statici dove il concetto di real-time costituisce un fattore chiave
Ultimo caso è quello rappresentato dalle tecniche di localizzazione basate sul raggio d’azione (RSSI) il cui algoritmo è basato sulla stima della potenza del segnale trasmesso, calcolata partendo dall’intensità percepita dall’antenna che riceve il segnale, al netto della perdita di intensità dovuta alla distanza dell’emettitore. Il numero di emettitori e la tecnica del loro posizionamento determinerà se andremo ad avvalerci della multilaterazione e di che tipo sarà. A fronte del risparmio dal punto di vista computazionale, anche qui, come nel caso precedente, gli svantaggi pratici saranno dovuti all’elevato costo dell’hardware.
Partendo da questi esempi chiave possiamo desumere che i parametri da monitorare quando si vogliono valutare le tecniche di localizzazione indoor saranno la complessità del software e i relativi costi computazionali, la robustezza intrinseca del sistema (ossia la capacità di operare correttamente anche condizioni non ottimali) e la sua scalabilità.

In questo quadro il Wi-Fi Fingerprinting, appartenente alle tecniche RSSI, permette di sfruttare access point pre-esistenti all’interno di un ambiente al fine di restituire la posizione di un dispositivo dotato di antenna senza sistema hardware dedicato. La localizzazione essendo elaborata unicamente dal software che si occupa di analizzare ed elaborare i dati provenienti dai diversi AP ha come unica infrastruttura di supporto la rete WLAN con costi d’implementazione prossimi allo zero.
La tecnica si risolve quindi nel rilevamento dei segnali Wi-Fi presenti in una determinata area al fine di ottenere “un’impronta digitale” disponibile ad uno o più client per consentire loro la localizzazione; la posizione verrà calcolata mediante un algoritmo di cluster-matching, ovvero trovando fra tutte le rilevazioni salvate in precedenza quale meglio si approssima alla rilevazione effettuata a run-time dal terminale dell’utente (ergo una eco della stanza che più si avvicina a quella rilevata dal client dotato di antenna WiFi e non una vera e propria indicazione topografica).
Fase propedeutica offline sarà la suddivisione dell’ambiente in Reference Points (RP) per i quali vengono effettuate una o più scansioni degli access point (AP) circostanti volte a costruire la mappa dell’ambiente poi salvata in database. Questa sarà seguita da una online in cui viene effettuata una scansione degli AP che costituisce una sorta di “Reference Point dinamico” da confrontare con tutti quelli presenti in memoria. Al termine della fase online l’utente ottiene un’indicazione della sua posizione corrispondente al RP più simile a quello da lui rilevato.
Uno studio interessante, condotto dal Centro di Ricerca per la comunicazione dell’Harbin Institute of Technology, ha dimostrato come l’avere una altissima concentrazione di AP non determini per forza un miglioramento in termini di accuratezza della localizzazione. Ogni AP non ha la stessa importanza all’interno di un sistema, motivo per cui, per evitare di immettere nel sistema informazioni non necessarie, si dovranno seguire precisi criteri di selezione.
L’analisi dei vecchi modelli utilizzati (Fisher, Joint Clustering, IGT, etc. ) ha portato alla luce alcuni evidenti limiti superabili però da una oculata partizione dell’ambiente in cluster e nell’utilizzo del Compressive Sensing.
Nel primo caso l’algoritmo utilizzato partiziona l’area in sotto-regioni, considerando come discriminante l’RSS percepito da un AP; se l’insieme dei valori di tutti gli AP mantiene nel tempo un valore stabile, allora questo gruppo appartiene alla stessa area.
L’uso del Compressive Sensing permette invece di ridurre la dimensione dei dati necessari a descrivere il fingerprint di un reference point, riuscendo comunque a ritornare ad un’immagine attendibile senza introdurre errori. Gli esperimenti fatti hanno dimostrato che utilizzando solo il 10% dei dati consente di risalire comunque all’intero sistema con un tasso d’errore inferiore al 16%.
L’obiettivo è quello di far decrescere progressivamente e in maniera significativa il numero di misurazioni rendendo più snello l’altrimenti dispendioso mantenimento della radio map.
Limite in cui, malgrado queste contromisure, il Wi-Fi fingerprinting continua ad incappare è quello di una potenziale multipath propagation. Occorre evidenziare inoltre che il campo di applicazione pratica di questa tecnica non possa essere troppo soggetto a variazioni improvvise (ad esempio un ambiente domestico) pena l’imprecisione della rilevazione. Proprio per questo è fondamentale effettuare un elevato numero di rilevazioni ad intervalli costanti e cadenzati nel tempo per far sì che la stima del fingerprint sia attendibile.
Una prova sperimentale è stata realizzata in un reale ambiente domestico, di circa 150 metri quadrati, con l’impossibilità di ricreare una rete di AP ad hoc per la rilevazione, dovendo quindi sfruttare solamente gli access point già presenti nell’edificio, questo per poter verificare la scalabilità del sistema in tutti i tipi di contesti indoor. Prima di poter mettere in funzione il sistema è stato necessario disegnare la mappa dell’edificio, al fine di suddividere l’appartamento in Reference Points consistenti, ciascuno della grandezza di circa 4 mq. Una volta effettuata la divisione è stata installata l’app sul device per effettuare la rilevazione all’interno delle stanze.
Il risultato ottenuto dimostra un’accuratezza della risposta pari al 1,5 metri (quindi una localizzazione della stanza corretta) ma anche una resilienza relativamente precaria poiché non in grado di reagire a forti variazioni. Se a ciò però andiamo ad affiancare una complessità irrisoria, un costo d’infrastruttura composto unicamente da smartphone e access point e una manutenzione che si attiva a seconda delle oscillazioni del contesto, il computo finale è più che positivo.
L’elemento infine che di diritto va a collocarla come tecnologia appetibile a tutti gli effetti è quello dell’alta scalabilità che la rende adatta sia per ambienti relativamente ridotti sia per spazi grandi in cui, anzi, si rivela ancor più performante.

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La globalizzazione 2.0 https://www.elmat.com/blog/la-globalizzazione-2-0/ https://www.elmat.com/blog/la-globalizzazione-2-0/#respond Fri, 29 Jun 2018 12:31:37 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2656 Pietra angolare del secolo appena trascorso fu la celebre dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 in cui venne sancita la medesima ed inalienabile dignità di tutti i membri della società in quanto imprescindibile fondamento di libertà e giustizia. E’ con la stessa inderogabile necessità che nel Giugno 2016 questi stessi diritti sono stati riconiati...

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Pietra angolare del secolo appena trascorso fu la celebre dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 in cui venne sancita la medesima ed inalienabile dignità di tutti i membri della società in quanto imprescindibile fondamento di libertà e giustizia. E’ con la stessa inderogabile necessità che nel Giugno 2016 questi stessi diritti sono stati riconiati per il nostro duale digitale. “Gli stessi diritti che le persone hanno offline, devono loro essere riconosciuti anche online”. Così si apriva la risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolata “Promozione, protezione e godimento dei diritti umani online”.
Come nella prima globalizzazione “offline” fu (ed è ancora) imperativo costante promuovere uno sviluppo sostenibile sociale, culturale ed economico così è altrettanto in quella che può ormai definirsi come globalizzazione “online”. Epicentro di questa imprese sono sempre sistemi che grazie alle loro peculiarità si sono potuti riconoscere come trainanti in tale processo. Dapprima furono le forze democratiche a dover con ogni energia farsi largo nel mondo; oggi è la connettività a fare la reale differenza.
Allineato a progetti come WiFi.Italia.It su suolo nazionale e come WIFI4EU su quello continentale (in cui le tecnologie disponibili e i costi relativi giocano un ruolo fondamentale) si inserisce “Wireless Focus” di Cambium Network.
In una recente dichiarazione il presidente della commissione Europea Jean-Claude Juncker ha affermato che entro il 2020 si vorrà raggiungere ogni area di pubblica densità di ben 8.000 comuni con il free Wi-Fi e a supporto concreto di questo obiettivo verrano stanziati 120 milioni di euro.
I bandi per accedere a queste risorse definiscono naturalmente le caratteristiche che le infrastrutture devono avere in reazione allo scopo generale definito, caratteristiche che, ricordiamo, sono pienamente soddisfatte dai prodotti presenti nel portafoglio Cambium Networks.
Per accompagnarci in questo percorso verso un futuro sotto l’egida democratica della connettività ti aspettiamo al nostro corso di formazione incentrato sulla piattaforma Cambium Network ePMP il 18-19 luglio a Padova nella sede di Elmat, da sempre partner prezioso per un efficace valorizzazione dei nostri progetti.

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La mesh network vista da un esperto https://www.elmat.com/blog/la-mesh-network-vista-un-esperto/ https://www.elmat.com/blog/la-mesh-network-vista-un-esperto/#comments Mon, 07 May 2018 08:31:38 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2481 Boyce LaRue – Manager Director di Data Wave da quasi vent’anni – è un progettista specializzato nella creazione di reti mesh. Nel 2002 ha fondato Meshdynamics, azienda situata nella Silicon Valley formata da un team di sviluppatori con base in India e negli USA. MeshDynamics si occupa di soluzioni altamente tecnologiche, utilizzando i protocolli più...

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Boyce LaRue Manager Director di Data Wave da quasi vent’anni – è un progettista specializzato nella creazione di reti mesh. Nel 2002 ha fondato Meshdynamics, azienda situata nella Silicon Valley formata da un team di sviluppatori con base in India e negli USA. MeshDynamics si occupa di soluzioni altamente tecnologiche, utilizzando i protocolli più adatti per le applicazioni IoT, per proporre sistemi di networking avanzati e di ultima generazione. Abbiamo avuto l’opportunità di fargli una breve intervista e di capire più da vicino il punto di vista di un “addetto ai lavori”.

1. Come nasce l’idea di fondare Meshdynamics e qual è la mission dell’azienda?

In Meshdynamics lavoriamo nel campo del controllo robotico e il nostro obiettivo è quello di implementare nuove soluzioni di sicurezza per gli ambienti esterni, come le reti mesh appunto. Riverbed Xirrus è invece un’azienda più giovane ma anche più innovativa nel campo della connessione wireless. I prodotti, oltre ad essere validi e interessanti, sono anche altamente competitivi e consentono di configurare reti di grandi dimensioni gestite tramite cloud. Data Wave, di cui sono Manager Director dal 2000, ha coltivato nel tempo una stretta relazione con entrambe le aziende: forniamo soluzioni innovative su misura aumentando il valore delle nuove strategie basate sull’investimento tecnologico.

2. Come definiresti la tua esperienza di progettista di reti mesh all’interno dell’azienda?

Partiamo dal presupposto che i clienti sono sempre alla ricerca di una soluzione sicura e affidabile e di una grande larghezza di banda. Non cercano un prezzo stracciato per un prodotto in scatola. La maggior parte delle aziende clienti dispone di professionisti della rete e di tecnologie adatte al supporto e allo storage dei dati, ma sono pochi quelli che hanno una conoscenza approfondita dei sistemi wireless. Un progetto di rete mesh deve infatti considerare diversi fattori come la topologia dell’area, il numero di utenti autorizzati all’accesso alla rete, l’interferenza causata da fonti esterne, l’area di copertura e, non ultimo, le aspettative dell’utente. Non esistono due installazioni uguali, una misura adottata in un caso non vale in un altro. Si parte quindi da alcuni criteri di valutazione.

a. Topologia: la presenza di alberi, colline, edifici, grandi distese di acqua, torri elettriche ad alta tensione e distanza dalla fonte dei dati sono tutte variabili molto importanti da tenere in considerazione.

b. Il numero di utenti: quando Tiger Woods partecipa ad un evento della Professional Golf Association, sono circa 35.000 le persone che si trovano sul campo a guardare l’evento da un posto fisso, ma sono circa 7.500 quelle che seguono Tiger ad ogni suo spostamento di buca. Se è attivo il Wi-Fi nello smartphone di tutti gli spettatori, anche se non viene utilizzato, si dà origine ad una cosa molto simile ad un DoS sulla rete. In questo esempio il problema è che la rete, pensata per supportare 35.000 collegamenti, andrà in crash quando altre 7.500 persone si spostano da una buca all’altra. Ora, vi lascio immaginare cosa può succedere in uno stadio di calcio con 100.000 spettatori…

c. Le interferenze: reti e dispositivi concorrenti e presenti nello spettro o negli stessi canali, antenne sovradimensionate, inceppamenti di percorso, la crescita delle piante sono tutte variabili da considerare nel progettare il design della rete. Facciamo un altro esempio: in un ospedale ci sono circa 12/15 dispositivi le cui frequenze viaggiano nello stesso canale all’interno dello stesso spettro utilizzato dalla connessione Wi-Fi. È possibile dunque che si perda il segnale del Wi-Fi proprio perché si crea un’interferenza tra le frequenze utilizzate dai dispositivi ospedalieri e quelle utilizzate invece dal Wi-Fi.

d. L’area di copertura: città, stadi, parcheggi, zone militari sono tutti posti con obiettivi, bisogni e sfide diverse. La rete dev’essere fissa? O è meglio mobile? Quanta larghezza di banda è richiesta? I dati includono anche video, audio, immagini?

e. Le aspettative degli utenti: qual è lo scopo dell’implementazione della rete? E qual è la larghezza di banda accettabile? Se il segnale deve collegare aree remote viaggiando a 50 klm, ci sarà una perdita di larghezza di banda. Come compensare questa perdita? Potenziando l’antenna? O amplificare la potenza del segnale?

3. Quali sono i principali campi d’applicazione dov’è utile e funzionale implementare una rete mesh?

Innanzitutto, tenersi aggiornati sui prodotti, i prezzi e i potenziali usi è fondamentale. Niente aiuta più dell’esperienza a rendere un design di rete semplice e funzionale. E ovviamente è indispensabile la conoscenza della progettazione di rete che rappresenta l’80% del lavoro. Per fare un esempio banale: se non si conosce la differenza tra attrezzatura interna ed esterna di un sistema cablato, il fallimento è assicurato. E poi bisogna chiedersi qual è la distanza tra una torre e l’altra, quale spettro è meglio usare, che tipo di antenna installare, dove e come posizionarla. La curvatura della terra limita la maggior parte dei collegamenti radio fino a 36 miglia, a meno che le torri non siano alte oltre i 300 metri.

La conoscenza delle proprietà fisiche è necessaria, ma questo settore non è tutta scienza; si richiede anche una qualche forma d’arte. Ad esempio, una pellicola colorata in oro o rame su una finestra bloccherà e rifletterà la maggior parte dei segnali radio. Bisogna quindi trovare una soluzione alternativa. Anche le foglie cerose riflettono e assorbono i segnali radio. Grazie a Google Earth è possibile fare un sondaggio sul sito di interesse, ma quasi mai il percorso tra i punti A e B è lineare e se, ad esempio, c’è una linea di trasmissione elettrica ad alta tensione tra i due punti, non è possibile bucare questa barriera a meno che non si passi sopra o sotto la stessa. Insomma, ci vuole anche un po’ di fortuna… E poi c’è da considerare il fatto che un impianto progettato due anni fa, oggi non va più bene. È un continuo lavoro di studio e di prove.

4. Puoi portarci l’esempio di un caso di successo?

Nel gennaio 2006, la Border Patrol di Douglas in Arizona ha installato una rete mesh lungo il confine tra Arizona e Messico per fornire delle comunicazioni su banda larga ai propri agenti sul campo. La rete è costituita sia da nodi fissi che mobili. I nodi fissi si trovano sulle torri lungo il confine e utilizzano due diverse frequenze di segnale radio: uno da 5,8 GHz per il backhaul e uno da 2,4 GHz per l’accesso. I nodi mobili sono montati sui veicoli Border Patrol e forniscono connessione al loro MDT (Mobile Display Terminal). I nodi mobili prevedono il passaggio dei dati solo su una frequenza di 2,4 GHz, sia per l’uplink, che per il downlink e la scansione radio consente al veicolo di viaggiare attraverso la rete ad alta velocità mantenendo una connettività continua, evitando interruzioni.

5. Quali sono i vantaggi dell’implementazione di una rete mesh? E quali invece le debolezze?

Il vantaggio di una rete mesh è che non ha un solo punto d’errore. Ogni singolo dispositivo è collegato con quelli circostanti e in caso di guasto di un punto, il segnale sarà reindirizzato all’alternativa migliore. E anche in caso di perdita del collegamento principale verso la rete esterna, la mesh network continuerà a funzionare. La maggior parte delle altre reti invece sono a catena, punto-punto o hub & spoke e questo significa che una perdita di un singolo dispositivo isolerà o bloccherà l’intera rete. La rete mesh, al contrario, è auto-formante e auto-guaritrice.

La debolezza che si può riscontrare nell’implementazione di una mesh network risiede in una progettazione di rete impropria. Ogni dispositivo trasferisce e riceve i dati comunicando con quelli adiacenti: se 10 dispositivi trasmettono contemporaneamente dei dati il collegamento diventa lento a causa del traffico dati che consuma larghezza di banda. Una volta ho visto una rete mesh di 300 dispositivi. In teoria avrebbe potuto funzionare ma era terribile! In questo caso è meglio preferire un design di rete che fornisca i dati velocemente, in real time, attraverso più collegamenti.

6. Qual è la tua visione dell’utilizzo delle reti mesh sia in un futuro prossimo che in un futuro un po’ più lontano?

Le reti mesh si diffonderanno sempre di più. È, di fatto, l’unica soluzione che evita errori e ha un costo ragionevole. Ora si sente molto parlare del 5G e di come migliorerà la rete dati e questo è senz’altro vero, ma scaricare i dati per liberare spazio continuerà ad essere un punto centrale e necessario per l’ottimizzazione di una rete wireless. C’è interesse in tutto il mondo circa l’implementazione di dispositivi e reti wireless, sia pubblici che privati, civili e militari, perché sta diventando il metodo di comunicazione più efficace, da preferire in molte situazioni. I progressi della tecnologia e dei protocolli di comunicazione permettono di continuare ad utilizzare e ottimizzare questa tipologia di rete. La sicurezza è quindi una priorità in tutti i settori e in tutte le reti, siano esse cablate o wireless. Bisogna sempre tenersi aggiornati.

E noi di Elmat siamo d’accordo con LaRue Boyce perché in questi anni di digital transfromation, dove la realtà – in particolare quella aziendale – si sta evolvendo in modo decisivo, è necessario investire nelle nuove tecnologie e nei sistemi più all’avanguardia, adatti a molti casi d’uso e pronti al futuro.

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Ubiquiti Networks in italiano https://www.elmat.com/blog/ubiquiti-networks-in-italiano/ https://www.elmat.com/blog/ubiquiti-networks-in-italiano/#respond Mon, 02 Nov 2015 09:41:59 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=529 Da Elmat vendita, assistenza e video tutorial dei prodotti Ubiquiti Ubiquiti Networks è una giovane realtà statunitense la cui mission è permettere ovunque la creazione di reti a banda larga. L’offerta Ubiquiti è basata su antenne e base station ad alto rapporto qualità/prezzo nei settori Hiperlan e Wimax mediante unità indoor-outdoor. Facili da installare e...

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Da Elmat vendita, assistenza e video tutorial dei prodotti Ubiquiti

Ubiquiti Networks è una giovane realtà statunitense la cui mission è permettere ovunque la creazione di reti a banda larga. L’offerta Ubiquiti è basata su antenne e base station ad alto rapporto qualità/prezzo nei settori Hiperlan e Wimax mediante unità indoor-outdoor.

Facili da installare e con software estremamente versatili, come UniFi Controller, i prodotti Ubiquiti ne hanno fatto in questi anni un marchio molto apprezzato anche in Italia, ed è per questo che Elmat ha deciso di inserire Ubiquiti Networks nel proprio catalogo, andando così a garantire un’offerta sempre più ampia di soluzioni per il wireless, anche per Hiperlan e Wimax.

L’apprezzamento di tecnici, installatori e specialisti del wireless per Ubiquiti in Italia è talmente forte da aver visto anche la creazione di un Forum di discussione su prodotti, settaggi, criticità e esperienze di utilizzo: senza alcun dubbio uno strumento fondamentale per chi si avvicina al mondo Ubiquiti e sente il bisogno di confrontarsi con altri utenti.

Anche Elmat fornisce informazioni e assistenza pre e post vendita sui prodotti Ubiquiti Networks, con un team di esperti pronti a rispondere a tutte le domande e i dubbi riguardanti le soluzioni Ubiquiti.

Sul blog di Elmat inoltre andremo ad analizzare alcuni prodotti per il wireless particolarmente innovativi e sul nostro canale YouTube è già possibile visualizzare i video di presentazione dei prodotti e dei software Ubiquiti.

Questa video guida, ad esempio, mostra il funzionamento del rivoluzionario sistema DPI disponibile su ERLite-3, ERPoe-5, ER-8, ERPro-8.

Al momento tra i prodotti distribuiti da Elmat troviamo:

  • Alimentando la next-generation della classe Carrier PtP e PtMP reti airMAX, Rocket M è la nuova BaseStation Wireless Outdoor per l’industria Global Wireless ISP.
  • Bullet M trasforma qualsiasi antenna in un potente sistema AirMax. E’ sufficiente collegarlo!
  • La NanoStation M combina potenti radio CPE AirMax e l’antenna MIMO, in un formato compatto.
  • PowerBridge M è ideale per le potenti applicazioni AirMax PtP che richiedono l’installazione compatta senza compromessi a livello di prestazioni.
  • Il nuovo NanoBeam M ha un design compatto all-in-one con larghezza del fascio uniforme, ingombro efficiente e un processore più veloce. Il NanoBeam può essere montato facilmente in una varietà di modi grazie all’innovativa progettazione meccanica.
  • Il NanoBridge M combina grande velocità effettiva, immunità ai disturbi e un’antenna fortemente direttiva per le applicazioni CPE di alta prestazione.
  • Pico Station M è ideale per le applicazioni che richiedono prestazioni a lungo raggio e un ingombro minimo d’installazione. Può essere utilizzato sia indoor che outdoor e può funzionare sia come un AP o Stazione AirMax.
  • Con banda 5 GHz, AirFiber 5 si basa sulle innovazioni in AirFiber 24 per consentire velocità fino a 1 Gbps e introduce una nuova tecnologia eXtended Range (XRT) per fornire portata massima di 100 + Km.
  • UniFi è un rivoluzionario sistema Wi-Fi che combina prestazioni di classe carrier, scalabilità illimitata, prezzo senza confronti e un controller di gestione virtuale.

Per rimanere sempre aggiornato su tutte le novità Ubiquiti Networks distribuite da Elmat, registrati sul nostro portale B2B che ti consente di vedere anche la disponibilità in magazzino del singolo prodotto, di conoscere le offerte e di avere un supporto tecnico sempre al tuo fianco.

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