Telesurgery Hacker

Sicurezza nella chirurgia a distanza
telesurgery (chirurgia a distanza)

Telesurgery Hacker, Sicurezza nella chirurgia a distanza

Quanto è sicuro un sistema di telesurgery (chirurgia a distanza) e perché è importante la crittografia di rete

I ricercatori dell’Università di Washington hanno studiato il Telerobot Raven II e hanno scoperto che i robot progettati per la chirurgia potrebbero essere facilmente violati. Questo perché le reti utilizzate per la comunicazione sono pubbliche e hanno permesso ai ricercatori di accedervi e bloccare il lavoro.

Si sente sempre più spesso parlare di telesurgery, ovvero la chirugia a distanza che utilizza robot controllati a distanza dal medico. È facile immaginare quanto sia utile e importante un sistema che permetta ai medici di intervenire da remoto in zone di guerra o inaccessibili per vari motivi, salvando così molte vite umane. Si tratta indubbiamente di un sistema che rivoluzionerà la medicina e segnerà una svolta per molti Paesi in via di sviluppo.

Dal punto di vista della tecnologia però la chirurgia a distanza tramite robot presenta ancora degli aspetti legati alla sicurezza che impensieriscono.
Attualmente i sistemi di telesurgery utilizzano dei robot comandati a distanza tramite una consolle con un software di controllo basati su sietemi aperti, come ad esempio Linux, che comunica attraverso la normale rete internet.

Il primo telechirurgia ha avuto luogo nel 2001, quando un chirurgo a New York ha rimosso con successo la cistifellea di un paziente a Strasburgo. L’equipe medica si basava su un collegamento in fibra dedicata fornita da una società di telecomunicazioni.

A causa degli elevati costi della chirurgia e della connessione dedicata, dopo il 2001 molti chirurghi hanno effettuato operazioni in remoto basandosi su collegamenti di comunicazione standard. Questa scelta è molto più economica, ma presenta molti rischi in termini di privacy e sicurezza, nonostante non si siano ancora registrati incidenti.

Il test sulla sicurezza della telerugery

L’esperta di interazioni cyber-fisiche Tamara Bonaci insieme, ad alcuni colleghi dell’Università di Washington a Seattle, ha analizzato le possibili minacce legate alla telechirurgia, in particolar modo i possibili attacchi informatici che possono modificare il comportamento di un Telerobot durante l’intervento chirurgico.

Bonaci e i suoi collaboratori hanno testato il robot per la telechirurgia Raven II, sviluppato presso l’Università di Washington. Raven II è considerato l’eccellenza tra i robot per la telechirurgia ed è stato progettato per operare in ambienti estremi con la massima efficienza.

Raven II è composto da due bracci controllati a distanza da un chirurgo, il software di controllo agisce su una singola consolle basata su standard aperti (cioè Linux e il Robot Operating System) e per la comunicazione viene utilizzato l’Interoperable Telesurgery Protocol.

Su quest’ultimo punto si presentano i primi problemi: come già accennato, il robot per la telechirurgia è stato progettato per operare in condizioni estreme caratterizzate da collegamenti di bassa qualità su reti pubbliche. Questo da una parte riduce i costi, ma dall’altra permette a qualsiasi malintenzionato di accedere alla connessione e interferire con l’operato del personale
medico. Bonaci e gli altri esperti si sono per l’appunto intromessi nei comandi del robot e hanno verificato la possibilità prenderne il controllo e modificare le operazioni effettuate nel corso di un intervento chirurgico simulato.

«A causa della natura aperta e incontrollabile delle reti di comunicazione diventa facile per malintenzionati o hacker interrompere o interferire con la comunicazione tra un robot e un chirurgo», ha spiegato Bonaci.

La soluzione per la sicurezza della telesurgery

La più semplice contromisura per proteggere i sistemi telechirurgia è l’adozione di un sistema di crittografia per le connessioni senza che questo determini un peggioramento delle prestazioni.

«L’utilizzo della crittografia e autenticazione ha un basso costo e alte prestazioni per la chirurgia telerobotica e consente di controllare molti attacchi», spiegano gli esperti.

Quando si parla di salute la sicurezza più che importante diventa vitale. Bisogna fare attenzione e utilizzare le migliori tecnologie a disposizione se si vuole evitare che possano verificarsi attacchi esterni e incidenti anche gravi.

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