{"id":481,"date":"2015-09-10T12:24:14","date_gmt":"2015-09-10T10:24:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.elmat.com\/blog\/?p=481"},"modified":"2015-11-06T13:26:08","modified_gmt":"2015-11-06T12:26:08","slug":"reti-wlan-lutilizzo-del-tempo-di-trasmissione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.elmat.com\/blog\/reti-wlan-lutilizzo-del-tempo-di-trasmissione\/","title":{"rendered":"Reti WLAN: l\u2019utilizzo del tempo di trasmissione"},"content":{"rendered":"
In un precedente post<\/a>, grazie agli articoli dell\u2019Airheads Community<\/a> di Aruba Networks<\/strong>, avevamo iniziato un approfondimento sulla capacit\u00e0 del WLAN e su come fare per misurarla al fine di progettare un\u2019architettura di rete efficiente. <\/a><\/p>\n L\u2019utilizzo dell\u2019airtime (o utilizzo del canale) \u00e8 influenzato da due fattori principali: l’interferenza RF esterna (energia non Wi-Fi) e la media del traffico sulla rete (trasmissioni Wi-Fi)<\/strong>. Per quanto riguarda l\u2019interferenza RF esterna il discorso \u00e8 abbastanza semplice: l\u2019energia al di sopra della soglia di CCA ED (Clear Channel Assessment, Detection Energia) determina stazioni Wi-Fi per rilevare la media del segnale occupato e ritarda la trasmissione, consumando quindi tempo di trasmissione disponibile dal punto di vista della stazione Wi-Fi. Inoltre, l’energia al di sotto della soglia CCA ED pu\u00f2 aumentare il rumore e ridurre il SNR conseguente all’utilizzo di tassi di dati pi\u00f9 bassi e tassi di ritrasmissione eventualmente superiori.<\/p>\n Il concetto di condivisione nel protocollo 802.11 (media del traffico)<\/strong> necessita di qualche spiegazione in pi\u00f9: \u00e8 meno empiricamente misurabile e richiede una maggiore attenzione se si vuole pianificare con successo la progettazione di una rete WLAN.<\/p>\n Possiamo classificare le fonti delle richieste delle condivisioni del protocollo 802.11<\/strong> in due grandi categorie. Se ci sono due limiti di cui dobbiamo essere consapevoli nelle connessioni Wi-Fi, sono questi due:<\/p>\n I due risultati hanno fondamentalmente lo stesso effetto, ma vanno affrontati in modo diverso all’interno del processo di progettazione WLAN. La domanda di airtime viene risolta attraverso la pianificazione della capacit\u00e0, mentre il CCI viene risolto attraverso una pianificazione di copertura.<\/p>\n La prima grande fonte della qualit\u00e0 del servizio \u00e8 la richiesta del tempo di trasmissione all’interno di una singola cella radio AP. In poche parole, \u00e8 la quantit\u00e0 di tempo di trasmissione richiesto da tutti i client con diverse funzioni<\/strong> che eseguono una variet\u00e0 di applicazioni e che sono collegati a un singolo canale radio AP.<\/p>\n I professionisti del Wi-Fi possono cadere nella trappola \u2013 esattamente come chi \u00e8 alle prime armi \u2013 nel pensare di indovinare il numero di client che un unico AP dovrebbe essere progettato a supportare<\/strong> o, peggio ancora, possono decidere quanti access point sono necessari sulla base dei metri quadri utilizzando una regola empirica. Questi metodi obsoleti per la progettazione del WLAN hanno portato a previsioni che non riflettono in modo accurato la domanda di capacit\u00e0 e destinazione d’uso della rete. La capacit\u00e0 di una rete WLAN \u00e8 fortemente condizionata dall\u2019interazione tra l\u2019infrastruttura e i dispositivi client, con la capacit\u00e0 di ognuno di essi di plasmare direttamente le prestazioni di una rete che si basa su un tempo di trasmissione comune. Non esistono due reti WLAN simili tra loro a causa del mix unico di access point e della miriade di diversi tipi di dispositivi client che ognuna ha. Pertanto, la misura della capacit\u00e0 del WLAN determina la richiesta di tempo di trasmissione di tutte le stazioni della rete WLAN in base alle loro quantit\u00e0, capacit\u00e0, e destinazioni d’uso (requisiti di applicazione, utente e\/o il comportamento del dispositivo).<\/p>\n Da queste misurazioni, insieme ad altre caratteristiche ambientali, si pu\u00f2 ricavare una previsione di capacit\u00e0 che descrive il numero di radio Wi-Fi operanti su canali non sovrapposti (per minimizzare CCI) nella stessa area fisica e necessari per soddisfare i requisiti di throughput di tutti i dispositivi client.<\/p>\n
\nIl primo elemento emerso \u00e8 la necessit\u00e0 di individuare delle metriche di base per misurarne la salute: per reti cablate e wireless le metriche fondamentali sono la larghezza di banda \u2013 flusso \u2013 e la latenza.<\/p>\n\n
La domanda di tempo di trasmissione<\/h4>\n
\nSpesso le reti WLAN sono progettate con pochi access point<\/strong>, seguendo una metodologia antiquata di progettazione orientata alla copertura, oppure viceversa con troppi access point perch\u00e9 non \u00e8 stata eseguita la pianificazione della capacit\u00e0<\/strong>, la metodologia di pianificazione della capacit\u00e0 utilizzata \u00e8 stata imprecisa, o perch\u00e9 si \u00e8 deciso di seguire la convinzione (errata) che la distribuzione di pi\u00f9 access point si sarebbe semplicemente tradotta in una maggiore capacit\u00e0.<\/p>\nCome prevedere la capacit\u00e0 di una rete WLAN<\/h4>\n