WI-FI Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/wi-fi/ Wed, 19 Jul 2023 08:32:08 +0000 it-IT hourly 1 https://blog.elmat.com/wp-content/uploads/2019/07/cropped-favicon-32x32.jpg WI-FI Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/wi-fi/ 32 32 Potenzia i progetti di networking con Alcatel-Lucent Enterprise https://www.elmat.com/blog/potenzia-i-progetti-di-networking-con-alcatel-lucent-enterprise/ https://www.elmat.com/blog/potenzia-i-progetti-di-networking-con-alcatel-lucent-enterprise/#respond Wed, 19 Jul 2023 07:49:28 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3507 Trova soluzioni che rispondono alle tue esigenze sempre più sfidanti Alcatel-Lucent Enterprise (ALE) è il nostro nuovo partner. Abbiamo scelto uno dei più importanti innovatori nel campo del networking per poterti dare ancora più soluzioni, dato che il settore è in continua espansione. Infatti, potrai scegliere tra diverse opzioni, tutte affidabili e in grado di...

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Trova soluzioni che rispondono alle tue esigenze sempre più sfidanti

Alcatel-Lucent Enterprise (ALE) è il nostro nuovo partner. Abbiamo scelto uno dei più importanti innovatori nel campo del networking per poterti dare ancora più soluzioni, dato che il settore è in continua espansione. Infatti, potrai scegliere tra diverse opzioni, tutte affidabili e in grado di realizzare qualsiasi progetto di business.

Alcatel-Lucent Enterprise: la storia

Alcatel-Lucent Enterprise vanta una ricca storia nel campo della tecnologia e offre diverse competenze su cui molte aziende fanno affidamento da oltre 100 anni. Le soluzioni di rete, comunicazione e cloud ALE connettono persone, oggetti e processi, e rispondono alle esigenze di livelli di sicurezza sempre più elevati.

Molti system integrator che lavorano con noi di Elmat già conoscono e apprezzano le soluzioni ALE. Soluzioni che spesso abbiamo anche preso in considerazione nella ricerca delle migliori integrazioni per i progetti realizzati finora. Ed è proprio da queste esperienze che nasce la partnership con ALE.

Cos’hai a disposizione per i tuoi progetti

Scegliendo Alcatel-Lucent Enterprise hai un’ampia varietà di opzioni perché, oltre al networking, puoi valutare anche le soluzioni dell’area fonia e della unified communications. Puoi anche scegliere tra il modello di business “on-premises” e quello “as a service” e individuare ciò che si adatta al tuo progetto o che si integra con le altre soluzioni che proponiamo.

I consigli dei nostri tecnici

Il nostro team conosce tutte le potenzialità delle innumerevoli soluzioni ALE ed è a tua disposizione per consigliarti quella giusta per il tuo progetto.

ale elmat

Per esempio, se stai per realizzare un progetto che include le reti Wi-Fi 6, considera l’access point Alcatel-Lucent OmniAccess® Stellar AP1301, che fornisce anche una maggiore sicurezza con WPA3.

Se invece stai implementando il sistema di rete in un ambiente industriale, lo switch Alcatel-Lucent OmniSwitch® 6465 Compact Hardened Ethernet ti fornisce la massima resistenza e la sicurezza richiesta in questi contesti.

Infine, ti consigliamo anche l’Alcatel-Lucent OmniSwitch 2260 perché gestisce in autonomia i livelli di potenza per raggiungere valori di efficienza elevati e si connette con il cloud di ALE.

Se invece vuoi chiedere informazioni specifiche su una delle soluzioni del nuovo partner, scrivici.

 

 

Crediti dell’immagine di copertina: Freepik

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Nuova infrastruttura di rete Wi-Fi nella campagna di Ostuni grazie a Cambium Networks https://www.elmat.com/blog/nuova-infrastruttura-di-rete-wi-fi-nella-campagna-di-ostuni-grazie-a-cambium-networks/ https://www.elmat.com/blog/nuova-infrastruttura-di-rete-wi-fi-nella-campagna-di-ostuni-grazie-a-cambium-networks/#respond Fri, 13 Jan 2023 09:41:08 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3459 Il progetto realizzato con Leonardo Informatica garantisce un’ottima connessione Nell’assolata campagna pugliese si trova una masseria in cui il futuro è a portata di… access point. La sfida più grande del progetto che stiamo per raccontarti, infatti, è stato portare la connettività in una zona non raggiunta da una linea dati per sostenere le attività...

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Il progetto realizzato con Leonardo Informatica garantisce un’ottima connessione

Nell’assolata campagna pugliese si trova una masseria in cui il futuro è a portata di… access point. La sfida più grande del progetto che stiamo per raccontarti, infatti, è stato portare la connettività in una zona non raggiunta da una linea dati per sostenere le attività dei proprietari, degli addetti ai lavori e anche degli ospiti della Masseria Santo Scalone.

La richiesta che viene fatta a molti system integrator

Molto spesso la volontà dei clienti è articolata. In questo progetto è stato così: serviva una connessione dati per rispondere alle esigenze degli ospiti della masseria e anche supportare tutte le attività che si svolgono giorno dopo giorno. Con il piccolo particolare che nella campagna di Ostuni, nella zona della masseria, non c’è rete fissa. Inoltre, il cliente ha ricordato che la masseria deve fornire un servizio eccellente per poter soddisfare i requisiti di alta qualità che la distinguono.

Quando la richiesta è questa, il system integrator sa che non può sbagliare. Così sceglie le soluzioni più affidabili, oltre che facili da installare e gestire. Così è stato per Leonardo Informatica che ha poi costruito da zero la rete adatta alle esigenze della Masseria Santo Scalone con le soluzioni Cambium Networks e il nostro supporto.

L’infrastruttura di rete Wi-Fi per la masseria di Ostuni

Nella campagna pugliese la connettività è stata portata grazie all’installazione di un ponte radio che utilizza antenne Cambium Networks. Nello specifico sono stati installati una trentina di access point della linea cnPilot e430H, e600, e700; gestiti attraverso switch di rete della linea cnMatrix MXEX2016MxPA00 e EX2028PXA.

Sulla rete si appoggiano servizi che, come richiesto dal titolare della masseria, servono sia agli ospiti, sia agli operatori della struttura. La rete Wi-Fi creata fornisce connettività ai telefoni IP,

alle smart TV e alle telecamere per la videosorveglianza, oltre a dare una connessione web da usare per navigare sui dispositivi mobili a tutte le persone che alloggiano e lavorano nella struttura.

La scelta di Cambium Networks e il nostro supporto

Cambium Networks è la soluzione ideale per aiutare i system integrator a gestire i progetti più sfidanti. Lo sa bene Leonardo Informatica, il system integrator che noi di Elmat abbiamo affiancato e supportato in tutte le fasi progettuali.

I nostri specialist Cambium Networks hanno seguito il system integrator fin dall’ideazione del progetto, dando le indicazioni utili a soddisfare le esigenze e fornendo tutta l’assistenza possibile anche in fase di sopralluogo e analisi. L’obiettivo di ogni nostro cliente, infatti, è anche il nostro obiettivo e così lo seguiamo dalla progettazione alla realizzazione.

Per questo le parole di Andrea Spadoni, titolare della Masseria e cliente di Leonardo Informatica hanno dato un’enorme soddisfazione anche a noi: “La rete installata da Leonardo Informatica risponde alle esigenze odierne di una struttura ricettiva di prestigio come la Masseria Santo Scalone, con piena soddisfazione dei clienti e nostra”.

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Case study: come compiere l’impresa di dare connettività a un intero stabilimento balneare https://www.elmat.com/blog/case-study-come-compiere-limpresa-di-dare-connettivita-a-un-intero-stabilimento-balneare/ https://www.elmat.com/blog/case-study-come-compiere-limpresa-di-dare-connettivita-a-un-intero-stabilimento-balneare/#respond Sat, 19 Mar 2022 10:31:24 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3382 Grazie alla formazione realizzi i progetti più sfidanti. Come system integrator sai bene che le complessità nella realizzazione dei nuovi progetti sono tante. Molte sono di natura tecnica e spesso sono legate proprio alle peculiarità del cliente e alle sue esigenze. Un progetto sfidante sulla costa adriatica È il caso, per esempio, di Bibione Mare...

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Grazie alla formazione realizzi i progetti più sfidanti.

Come system integrator sai bene che le complessità nella realizzazione dei nuovi progetti sono tante. Molte sono di natura tecnica e spesso sono legate proprio alle peculiarità del cliente e alle sue esigenze.

Un progetto sfidante sulla costa adriatica

È il caso, per esempio, di Bibione Mare spa, un’azienda in provincia di Venezia che offre numerose strutture turistiche, tra cui villaggi, campeggi, stabilimenti balneari, residence, alberghi e strutture portuali. L’esigenza del cliente si è evoluta nel tempo, concretizzandosi nella volontà di portare la connettività ovunque e a un livello adeguato per consentire ai turisti di essere sempre connessi. La sfida, dunque, è stata  passare da un servizio Wi-Fi limitato solo ad alcune zone e strutture, alla copertura capillare di ogni zona: dall’unità abitativa, alla sdraio in riva al mare, fino al ristorante, bar o piscina. Inoltre Bibione Mare ha richiesto che l’ospite debba inserire solo all’inizio della vacanza il codice voucher individuale presente nel modulo check-in e ha voluto aggiungere un servizio differenziato destinato ai clienti più esigenti (connessione Premium).

Trovare la soluzione alle difficoltà dei progetti

Bibione Mare si è rivolta a Wintech, un system integrator padovano che opera soprattutto nel Nord Italia, fornendo consulenza personalizzata e soluzioni applicative e tecnologiche in ambito IT.

Il system integrator ha saputo rispondere senza indugio alle esigenze del cliente grazie alla conoscenza accurata dei prodotti per la connettività wireless. La formazione sui prodotti Cambium Networks effettuata con noi di Elmat ha dato a Wintech tutte le conoscenze e le competenze per poter selezionare la soluzione perfetta per affrontare tutte le complessità del progetto.

Le notevoli dimensioni di tutte le infrastrutture hanno reso necessaria l’installazione di una quantità elevata di access point, oltre 430, sia da esterno che da interno. Inoltre, la necessità di una gestione centralizzata e l’integrazione del software gestionale con la console on premises tramite API ha reso chiara la scelta di Cambium Networks, in grado di offrire soluzioni affidabili, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.

La realizzazione del progetto

Il progetto Wi-Fi per Bibione Mare con Cambium Networks è nato nella stagione 2018, con la sostituzione graduale dei vecchi access point. Di anno in anno, l’investimento è aumentato, potenziando e incrementando la copertura del servizio. Durante l’alta stagione 2021 sono stati registrati picchi di 4.000 device collegati contemporaneamente e il totale degli ospiti nei campeggi in un’intera stagione ha superato le 700.000 unità.

Nel dettaglio i prodotti utilizzati sono gli access point Cambium della serie cnPilot, E700, E501S, E510 ed E425, mentre la piattaforma di gestione centralizzata è cnMaestro on premises.

La soddisfazione del cliente Bibione Mare è stata alta dal momento che la soluzione scelta da Wintech ha offerto un buon rapporto qualità/prezzo e la semplicità gestionale di cui aveva bisogno. Saper selezionare il prodotto giusto significa dare valore al progetto e fidelizzare il cliente. Senza la profonda conoscenza della soluzione di Cambium Networks, il system integrator non avrebbe potuto valutarne la scelta tra tutti gli impianti wireless professionali, mettendo così a rischio il successo del progetto.

Visita la nostra pagina Corsi per vedere gli eventi di formazioni che noi di Elmat ti proponiamo.

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WI-FI FINGERPRINTS: UNA SOLUZIONE INTELLIGENTE https://www.elmat.com/blog/wifi-fingerprints-la-soluzione-intelligente/ https://www.elmat.com/blog/wifi-fingerprints-la-soluzione-intelligente/#respond Tue, 28 Aug 2018 08:29:17 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2707 L’esigenza di conoscere la posizione di personale, oggetti, beni e macchinari al fine di poter meglio monitorare i processi e la sicurezza è ormai elemento imprescindibile nel mercato odierno di Smart Industry e Industria 4.0. Il mondo della navigazione indoor si concentra nello sfruttare l’ambiente e le tecnologie presenti, o comunque di facile reperibilità, per...

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L’esigenza di conoscere la posizione di personale, oggetti, beni e macchinari al fine di poter meglio monitorare i processi e la sicurezza è ormai elemento imprescindibile nel mercato odierno di Smart Industry e Industria 4.0.
Il mondo della navigazione indoor si concentra nello sfruttare l’ambiente e le tecnologie presenti, o comunque di facile reperibilità, per offrire all’utente la possibilità di orientarsi anche in ambienti con numerose barriere architettoniche avvalendosi inoltre di un’elevata scalabilità. Il risultato ottenuto da queste tecniche non fornirà un dato di posizione “assoluto”, come normalmente restituito da un’interrogazione GPS, bensì una posizione “relativa” che deve poi essere interpretata correttamente a seconda del contesto.
Tecniche che si posizionano in questa fascia sfruttano tecnologie come infra- rossi (IR), Bluetooth, identificazione a radio frequenza (RFID), ultrasuoni, tecniche di riconoscimento mediante tracciamento ottico e tecniche basate sui segnali wireless (RSSI techniques)
Il principio legato alla tecnica di posizionamento ad infrarossi è sintetizzabile con l’immagine del labirinto, utile a comprendere sia il funzionamento che i limiti di questo sistema, mentre per quanto riguarda il bluetooth le interferenze non sono date da ostacoli fisici ma dal rapportarsi dei ricevitori stessi.
Discorso analogo può essere fatto per gli ultrasuoni, il cui impulso può essere influenzato dalla presenza di ostacoli e i cui vantaggi dati da economicità e facilità di trasporto si infrangono contro l’alta complessità di posizionamento della matrice di sensori.
Le tecniche RFID invece possono essere basate su singola cella (la localizzazione prende come riferimento il tag più vicino) o multilaterazione (segnale raggiunto da almeno tre celle distinte e successiva triangolazione) ma soffrono ambedue fortemente della cosiddetta “multipath propagation”.
La localizzazione mediante tracciamento ottico è un caso a parte in quanto necessita del contatto visivo fra il soggetto da localizzare e il sistema di localizzazione. La precisione derivante dall’uso di questo sistema è ovviamente molto alta ma ciò avviene a discapito dei costi dell’infrastruttura. Un sistema di questo tipo trova il suo contesto ideale in ambienti statici dove il concetto di real-time costituisce un fattore chiave
Ultimo caso è quello rappresentato dalle tecniche di localizzazione basate sul raggio d’azione (RSSI) il cui algoritmo è basato sulla stima della potenza del segnale trasmesso, calcolata partendo dall’intensità percepita dall’antenna che riceve il segnale, al netto della perdita di intensità dovuta alla distanza dell’emettitore. Il numero di emettitori e la tecnica del loro posizionamento determinerà se andremo ad avvalerci della multilaterazione e di che tipo sarà. A fronte del risparmio dal punto di vista computazionale, anche qui, come nel caso precedente, gli svantaggi pratici saranno dovuti all’elevato costo dell’hardware.
Partendo da questi esempi chiave possiamo desumere che i parametri da monitorare quando si vogliono valutare le tecniche di localizzazione indoor saranno la complessità del software e i relativi costi computazionali, la robustezza intrinseca del sistema (ossia la capacità di operare correttamente anche condizioni non ottimali) e la sua scalabilità.

In questo quadro il Wi-Fi Fingerprinting, appartenente alle tecniche RSSI, permette di sfruttare access point pre-esistenti all’interno di un ambiente al fine di restituire la posizione di un dispositivo dotato di antenna senza sistema hardware dedicato. La localizzazione essendo elaborata unicamente dal software che si occupa di analizzare ed elaborare i dati provenienti dai diversi AP ha come unica infrastruttura di supporto la rete WLAN con costi d’implementazione prossimi allo zero.
La tecnica si risolve quindi nel rilevamento dei segnali Wi-Fi presenti in una determinata area al fine di ottenere “un’impronta digitale” disponibile ad uno o più client per consentire loro la localizzazione; la posizione verrà calcolata mediante un algoritmo di cluster-matching, ovvero trovando fra tutte le rilevazioni salvate in precedenza quale meglio si approssima alla rilevazione effettuata a run-time dal terminale dell’utente (ergo una eco della stanza che più si avvicina a quella rilevata dal client dotato di antenna WiFi e non una vera e propria indicazione topografica).
Fase propedeutica offline sarà la suddivisione dell’ambiente in Reference Points (RP) per i quali vengono effettuate una o più scansioni degli access point (AP) circostanti volte a costruire la mappa dell’ambiente poi salvata in database. Questa sarà seguita da una online in cui viene effettuata una scansione degli AP che costituisce una sorta di “Reference Point dinamico” da confrontare con tutti quelli presenti in memoria. Al termine della fase online l’utente ottiene un’indicazione della sua posizione corrispondente al RP più simile a quello da lui rilevato.
Uno studio interessante, condotto dal Centro di Ricerca per la comunicazione dell’Harbin Institute of Technology, ha dimostrato come l’avere una altissima concentrazione di AP non determini per forza un miglioramento in termini di accuratezza della localizzazione. Ogni AP non ha la stessa importanza all’interno di un sistema, motivo per cui, per evitare di immettere nel sistema informazioni non necessarie, si dovranno seguire precisi criteri di selezione.
L’analisi dei vecchi modelli utilizzati (Fisher, Joint Clustering, IGT, etc. ) ha portato alla luce alcuni evidenti limiti superabili però da una oculata partizione dell’ambiente in cluster e nell’utilizzo del Compressive Sensing.
Nel primo caso l’algoritmo utilizzato partiziona l’area in sotto-regioni, considerando come discriminante l’RSS percepito da un AP; se l’insieme dei valori di tutti gli AP mantiene nel tempo un valore stabile, allora questo gruppo appartiene alla stessa area.
L’uso del Compressive Sensing permette invece di ridurre la dimensione dei dati necessari a descrivere il fingerprint di un reference point, riuscendo comunque a ritornare ad un’immagine attendibile senza introdurre errori. Gli esperimenti fatti hanno dimostrato che utilizzando solo il 10% dei dati consente di risalire comunque all’intero sistema con un tasso d’errore inferiore al 16%.
L’obiettivo è quello di far decrescere progressivamente e in maniera significativa il numero di misurazioni rendendo più snello l’altrimenti dispendioso mantenimento della radio map.
Limite in cui, malgrado queste contromisure, il Wi-Fi fingerprinting continua ad incappare è quello di una potenziale multipath propagation. Occorre evidenziare inoltre che il campo di applicazione pratica di questa tecnica non possa essere troppo soggetto a variazioni improvvise (ad esempio un ambiente domestico) pena l’imprecisione della rilevazione. Proprio per questo è fondamentale effettuare un elevato numero di rilevazioni ad intervalli costanti e cadenzati nel tempo per far sì che la stima del fingerprint sia attendibile.
Una prova sperimentale è stata realizzata in un reale ambiente domestico, di circa 150 metri quadrati, con l’impossibilità di ricreare una rete di AP ad hoc per la rilevazione, dovendo quindi sfruttare solamente gli access point già presenti nell’edificio, questo per poter verificare la scalabilità del sistema in tutti i tipi di contesti indoor. Prima di poter mettere in funzione il sistema è stato necessario disegnare la mappa dell’edificio, al fine di suddividere l’appartamento in Reference Points consistenti, ciascuno della grandezza di circa 4 mq. Una volta effettuata la divisione è stata installata l’app sul device per effettuare la rilevazione all’interno delle stanze.
Il risultato ottenuto dimostra un’accuratezza della risposta pari al 1,5 metri (quindi una localizzazione della stanza corretta) ma anche una resilienza relativamente precaria poiché non in grado di reagire a forti variazioni. Se a ciò però andiamo ad affiancare una complessità irrisoria, un costo d’infrastruttura composto unicamente da smartphone e access point e una manutenzione che si attiva a seconda delle oscillazioni del contesto, il computo finale è più che positivo.
L’elemento infine che di diritto va a collocarla come tecnologia appetibile a tutti gli effetti è quello dell’alta scalabilità che la rende adatta sia per ambienti relativamente ridotti sia per spazi grandi in cui, anzi, si rivela ancor più performante.

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La globalizzazione 2.0 https://www.elmat.com/blog/la-globalizzazione-2-0/ https://www.elmat.com/blog/la-globalizzazione-2-0/#respond Fri, 29 Jun 2018 12:31:37 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2656 Pietra angolare del secolo appena trascorso fu la celebre dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 in cui venne sancita la medesima ed inalienabile dignità di tutti i membri della società in quanto imprescindibile fondamento di libertà e giustizia. E’ con la stessa inderogabile necessità che nel Giugno 2016 questi stessi diritti sono stati riconiati...

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Pietra angolare del secolo appena trascorso fu la celebre dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 in cui venne sancita la medesima ed inalienabile dignità di tutti i membri della società in quanto imprescindibile fondamento di libertà e giustizia. E’ con la stessa inderogabile necessità che nel Giugno 2016 questi stessi diritti sono stati riconiati per il nostro duale digitale. “Gli stessi diritti che le persone hanno offline, devono loro essere riconosciuti anche online”. Così si apriva la risoluzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolata “Promozione, protezione e godimento dei diritti umani online”.
Come nella prima globalizzazione “offline” fu (ed è ancora) imperativo costante promuovere uno sviluppo sostenibile sociale, culturale ed economico così è altrettanto in quella che può ormai definirsi come globalizzazione “online”. Epicentro di questa imprese sono sempre sistemi che grazie alle loro peculiarità si sono potuti riconoscere come trainanti in tale processo. Dapprima furono le forze democratiche a dover con ogni energia farsi largo nel mondo; oggi è la connettività a fare la reale differenza.
Allineato a progetti come WiFi.Italia.It su suolo nazionale e come WIFI4EU su quello continentale (in cui le tecnologie disponibili e i costi relativi giocano un ruolo fondamentale) si inserisce “Wireless Focus” di Cambium Network.
In una recente dichiarazione il presidente della commissione Europea Jean-Claude Juncker ha affermato che entro il 2020 si vorrà raggiungere ogni area di pubblica densità di ben 8.000 comuni con il free Wi-Fi e a supporto concreto di questo obiettivo verrano stanziati 120 milioni di euro.
I bandi per accedere a queste risorse definiscono naturalmente le caratteristiche che le infrastrutture devono avere in reazione allo scopo generale definito, caratteristiche che, ricordiamo, sono pienamente soddisfatte dai prodotti presenti nel portafoglio Cambium Networks.
Per accompagnarci in questo percorso verso un futuro sotto l’egida democratica della connettività ti aspettiamo al nostro corso di formazione incentrato sulla piattaforma Cambium Network ePMP il 18-19 luglio a Padova nella sede di Elmat, da sempre partner prezioso per un efficace valorizzazione dei nostri progetti.

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