building automation Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/building-automation/ Wed, 27 May 2020 10:06:02 +0000 it-IT hourly 1 https://blog.elmat.com/wp-content/uploads/2019/07/cropped-favicon-32x32.jpg building automation Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/building-automation/ 32 32 Nuovi progetti per i system integrator: cosa è cambiato con il Coronavirus? https://www.elmat.com/blog/nuovi-progetti-per-i-system-integrator-cosa-e-cambiato-con-il-coronavirus/ https://www.elmat.com/blog/nuovi-progetti-per-i-system-integrator-cosa-e-cambiato-con-il-coronavirus/#respond Wed, 27 May 2020 10:00:31 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3187 Spunti su come la passione per la tecnologia può aiutarci a vivere meglio questa situazione inaspettata La ricetta giusta per adattarsi al cambiamento non esiste. Però vogliamo raccontarti come l’abbiamo vissuta noi e come la stiamo vivendo proprio per darti qualche spunto in più. Allora partiamo dall’inizio. Tutto ruota intorno a una parola di dieci...

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Spunti su come la passione per la tecnologia può aiutarci a vivere meglio questa situazione inaspettata

La ricetta giusta per adattarsi al cambiamento non esiste. Però vogliamo raccontarti come l’abbiamo vissuta noi e come la stiamo vivendo proprio per darti qualche spunto in più.
Allora partiamo dall’inizio. Tutto ruota intorno a una parola di dieci lettere: tecnologia.

La tecnologia ci ha aiutato durante la fase 1. La tecnologia ci aiuterà anche durante questa fase 2. E siamo sicuri che sarà fondamentale anche nella fase 3.

Durante la fase 1 ci siamo dati un obiettivo che sembrava semplice: non fermarci. Niente di più… difficile. Pur essendo pronti al lavoro da remoto, adattarci è stato laborioso. Ma solo all’inizio. Poi la nostra passione per la tecnologia ha preso il sopravvento e siamo tornati operativi come in ufficio. La passione, insieme alla creatività nel reinventarci in luogo nuovo, sono stati due ingredienti fondamentali per lavorare in fase 1.

Ora siamo in fase 2 e gli ingredienti sono gli stessi. Se prima essere creativi significava trovare il modo di partecipare all’ennesima riunione lasciando il computer al figlio che deve seguire le lezioni, ora essere creativi significa cercare nuove tecnologie e combinarle insieme a quelle che già abbiamo per creare progetti incredibilmente nuovi. Perché “incredibilmente”? Perché sono progetti che quattro mesi fa non pensavamo neanche lontanamente di realizzare.
Tante tecnologie esistenti si stanno trasformando per seguire le esigenze di tutti noi. E tante tecnologie stanno nascendo proprio in questi mesi, pronte a dare man forte alle prime. Pronte a integrarsi con queste ultime in progetti incredibilmente nuovi.

Le telecamere termografiche esistevano già ma ora sono indispensabili per la sicurezza di tutti noi. Ci sono quelle precise che consentono di misurare la temperatura fino a 30 persone in movimento (sono le telecamere termografiche di Hikvision) e quelle associate a un sistema di controllo accessi che consente anche di effettuare il riconoscimento facciale.
In questo caso stiamo parlando di ZKteco, brand che abbiamo iniziato a distribuire proprio durante la fase 1. Qui è la biometria alla base di tutto: insieme al deep learning, il terminale riconosce anche i volti con la mascherina. È il controllo accessi di ZKteco, una tecnologia in continua evoluzione.

Se parliamo di controllo accessi, non possiamo scordare il beneficio del sistema wireless di Simons Voss. Quello che prima era il comfort di aprire una porta senza usare le chiavi, ora si è trasformato nella necessità di aprire una porta senza toccare la maniglia con le mani. Quanto è importante, per esempio, all’interno di una struttura sanitaria?

Queste strutture sono le prime che devono beneficiare di tutto ciò che la tecnologia ci mette a disposizione. In primis, con nuovi impianti Wi-Fi che hanno tutti i vantaggi che servono a far fronte alla fase 2. Ma le soluzioni wireless sono anche parte della tecnologia che ci aiuta a lavorare in smart working. Con il Wi-Fi e il networking siamo tutti collegati nel nome di quel “uniti ma distanti” che tanto ha fatto la differenza in fase 1. Anche in questo caso non siamo di fronte a una tecnologia nuova ma a un uso più intelligente di quest’ultima.

Stesso discorso per la sicurezza informatica. Siamo tutti più connessi e siamo tutti più vulnerabili. Ecco che, oltre alla sicurezza sanitaria, anche quella informatica diventa importante. E finalmente, ci verrebbe da dire. Ora più che mai è indispensabile proteggersi, specie se non si lavora tutti sulla stessa rete, specie se si lavora in smart working.

Videosorveglianza, controllo accessi, Wi-Fi e sicurezza informatica sono tutto ciò che abbiamo per andare avanti e vivere più sicuri. Con tutte le nuove tecnologie in arrivo e quelle che già abbiamo, tu come system integrator, hai un enorme potere: progettare per migliorare la vita di tutti.

Mixa i prodotti, collegali tra di loro, crea finalmente i progetti efficienti che hai sempre voluto creare. Ti basta un pizzico di determinazione, un po’ di coraggio per esplorare nuovi orizzonti e tanta passione per la tecnologia.

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Rete wireless vs rete cablata https://www.elmat.com/blog/rete-wireless-vs-rete-cablata/ https://www.elmat.com/blog/rete-wireless-vs-rete-cablata/#respond Thu, 13 Feb 2020 06:35:58 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2410 Quando progetti un’infrastruttura di rete di uno smart building la prima domanda che ti poni è: rete cablata o rete wireless? Proviamo a rispondere! Pro e contro Le soluzioni cablate risultano meno inclini a interruzioni di connessione e sono poco influenzate da fattori locali (muri, pavimenti, armadi, porte). Rispetto al wireless, dunque, l’affidabilità è più...

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Quando progetti un’infrastruttura di rete di uno smart building la prima domanda che ti poni è: rete cablata o rete wireless? Proviamo a rispondere!

Pro e contro
Le soluzioni cablate risultano meno inclini a interruzioni di connessione e sono poco influenzate da fattori locali (muri, pavimenti, armadi, porte). Rispetto al wireless, dunque, l’affidabilità è più alta e anche la velocità di connessione. Inoltre il cavo è sicuro perché la connessione passa attraverso un mezzo fisico: se qualcuno volesse intercettare i dati, dovrebbe entrare fisicamente nella rete locale. D’altro canto la scalabilità di una rete cablata può non essere così semplice: presuppone una pianificazione e dei costi non indifferenti, considerando che già di per sé il costo di una connessione cablata è sempre maggiore di quella wireless. Infine, la scarsa mobilità di una rete cablata potrebbe creare problemi strutturali nel caso di integrazione con device e sensori senza fili.
Le reti wireless sono, al contrario, facilmente scalabili perché richiedono installazioni e configurazioni semplici e veloci: l’estensione della rete è possibile perché la struttura in cui è implementata non rappresenta in alcun modo un ostacolo. Senza contare che sono anche molto più economiche: non si utilizzano cavi, quindi neanche lavori e manodopera. Di contro, una rete wireless è più soggetta alle interferenze causate dalla vicinanza di dispositivi elettronici e queste interferenze di segnale possono influire sulla velocità di trasmissione dati.
Spesso la soluzione ideale è un ibrido: la connettività con rete cablata e anche wireless. Pensa al tuo progetto di networking: come puoi superare i limiti di entrambi i sistemi? Magari sfruttandone proprio i diversi vantaggi!

Quello che ti consigliamo è di pensare alla pianificazione dell’infrastruttura in base alla natura dei dati che vi passano. Per esempio, puoi costruire una rete cablata all’esterno di uno smart building e una rete wireless al suo interno. Così alzi il livello di sicurezza informatica: previeni gli attacchi hacker emettendo segnali di disturbo intorno al proprio perimetro. La sicurezza di una rete infatti dipende anche e soprattutto dal modo in cui è stata pensata e sviluppata l’infrastruttura di rete.

Come mettere in sicurezza i dispositivi IoT
I dispositivi IoT sono ormai il presente. I dati di Eriksson affermano che nel 2019 i device IoT a corto raggio nel mondo hanno rappresentato il 43,4% di tutti i dispositivi connessi. Negli anni il loro numero è cresciuto e questa crescita non sembra fermarsi, secondo le previsioni. Aumentare la sicurezza dei dispositivi IoT dunque è fondamentale.

Fortificare il network IoT della propria azienda significa impostare password e sistemi di autenticazione complessi, che non siano facilmente violabili. I sistemi di protezione devono essere elevati, le credenziali d’accesso robuste. Per proteggere la trasmissione dei dati tra le varie macchine aziendali connesse, l’intera rete informatica dovrà necessariamente essere cifrata per neutralizzare gli attacchi hacker. Insomma, i primi passi da fare sono rimodellare il reparto IT e la sicurezza informatica e diffondere la cultura necessaria a raffinare i palati di costruttori e architetti hardware e software.

A prescindere dai pro e contro che abbiamo analizzato, la scelta deve essere ponderata e derivare da un’analisi delle possibili soluzioni e del caso specifico. I criteri di cui tenere conto sono tanti: sicurezza della rete, affidabilità dell’infrastruttura, velocità di trasmissione dati, costi, utilizzo di energia e interoperabilità. Se vuoi un aiuto a orientarti in questo scenario complesso, scrivici! I nostri professionisti sono a tua disposizione per darti i consigli che cerchi.

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La semplice rivoluzione dei sistemi di chiusura digitali SimonsVoss https://www.elmat.com/blog/la-semplice-rivoluzione-dei-sistemi-chiusura-digitali-simonsvoss/ https://www.elmat.com/blog/la-semplice-rivoluzione-dei-sistemi-chiusura-digitali-simonsvoss/#respond Wed, 17 Apr 2019 10:48:03 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2911 Apri e chiudi. Apri e chiudi. Wow. Chi di noi da bambino non è rimasto affascinato, almeno la prima volta, dalla magia della luce regolata da un interruttore? O dal meccanismo di una maniglia? È lo stesso stupore che si prova la prima volta che si apre in modo digitale la porta del nostro ufficio....

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Apri e chiudi. Apri e chiudi. Wow.
Chi di noi da bambino non è rimasto affascinato, almeno la prima volta, dalla magia della luce regolata da un interruttore? O dal meccanismo di una maniglia? È lo stesso stupore che si prova la prima volta che si apre in modo digitale la porta del nostro ufficio. Ormai con lo sportello dell’auto ci abbiamo fatto l’abitudine, ma con una porta? O un cassetto della scrivania?

La “magia” degli impianti di chiusura digitali è il domani del controllo accessi e non a caso noi abbiamo selezionato il brand che è proprio il pioniere dei sistemi di chiusura digitali. SimonsVoss ha introdotto nel mercato il primo cilindro digitale nel 1998. Complice l’esplosione della tecnologia wireless, i sistemi di chiusura intelligenti sono entrati ancora di più nelle nostre vite. Laddove c’è l’esigenza di controllare gli accessi in modo semplice e sicuro, farlo senza fili è un vantaggio notevole. E SimonsVoss lo sa bene.

cilindri digitali simonsvoss

La semplicità è la prima promessa di un sistema di chiusura digitale. È antiquato gestire i varchi con enormi mazzi di chiavi meccaniche. Inoltre non è sempre efficiente controllare tutte le porte in modo cablato con elettroserratura e lettore a parete. I cilindri e maniglie digitali SimonsVoss consentono di tenere traccia di ogni passaggio e di gestire in modo efficace ogni varco dell’edificio con un’installazione rapida e indolore attraverso sistemi scalabili.

La sicurezza è la seconda promessa. Dietro alla semplicità di un tasto c’è un software che regola gli accessi. Con SimonsVoss si utilizzano un’app intuitiva oppure il software Locking System Management. Con entrambe le soluzioni è il gestore a decidere chi può entrare, in quali giorni e in quali fasce orarie. Gli ospiti e i dipendenti hanno permessi diversi che si possono approvare e revocare con pochi clic. Di nuovo, ritorna la semplicità.
Una semplicità che si realizza anche con l’integrazione di sistemi di diverse parti. La linea SmartIntego si integra con Axis Entry Manager e App Control Prysm in combinazione con Door Controller Axis A1001, Avigilon e Genetec in combinazione con pannello Mercury.

La rivoluzione della tecnologia di accesso sta proprio nel rendere tutto più facile. Non solo la vita di chi utilizza maniglie e cilindri digitali, ma anche la vita di chi li installa e di chi li deve gestire. È proprio per questo che abbiamo scelto SimonsVoss: per la semplicità di utilizzo e di setup.
Apri e chiudi. Rilascia il permesso e revoca il permesso. Con un po’ di magia, si è felici come i bambini.

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La nuova concezione di energia negli impianti aziendali https://www.elmat.com/blog/la-nuova-concezione-di-energia-negli-impianti-aziendali/ https://www.elmat.com/blog/la-nuova-concezione-di-energia-negli-impianti-aziendali/#respond Mon, 14 May 2018 05:35:02 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2391 Secondo un rapporto della Pike Research, negli Stati Uniti, nel periodo 2010-2016, sarebbero stati investiti oltre 10 miliardi di dollari nel settore BEMS, Building Energy Management System, registrando una crescita annuale del 17,4%. Sempre più spesso sentiamo parlare di edifici intelligenti e building automation e i casi d’applicazione di infrastrutture IoT crescono esponenzialmente. La digital...

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Secondo un rapporto della Pike Research, negli Stati Uniti, nel periodo 2010-2016, sarebbero stati investiti oltre 10 miliardi di dollari nel settore BEMS, Building Energy Management System, registrando una crescita annuale del 17,4%. Sempre più spesso sentiamo parlare di edifici intelligenti e building automation e i casi d’applicazione di infrastrutture IoT crescono esponenzialmente. La digital transformation è tutt’altro che un fuoco di paglia: è realtà, è il presente. E sicuramente anche il futuro. Le imprese hanno infatti maturato una prospettiva nuova nei confronti dell’energia e stanno modificando le loro attività per sostenere i cambiamenti in atto.

Il paradigma 4.0 indica una fusione tra il mondo reale degli impianti e il mondo virtuale delle informazioni: le tecnologie abilitanti riguardano l’Internet of Things, i big data, l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale. Quello che sta andando via via a crearsi, anche e soprattutto a livello di impresa, è uno spazio cyber-fisico dove trovano posto le macchine, gli oggetti virtuali, i beni reali, i device di comunicazione e gli uomini. Tutto questo scenario prevede ovviamente dei cambiamenti: negli impianti industriali, nella comunicazione, nel lavoro. Per “riuscire” bisogna comprendere non solo le nuove tecnologie, ma anche le influenze che agiscono sulla società e il modo per sfruttare le reali potenzialità.

Un tema caldo in quest’ottica è sicuramente quello che riguarda l’energia e la sua influenza sui sistemi aziendali odierni. Dato che le aziende si stanno impegnando sempre di più ad inserire soluzioni tecnologiche innovative per ottimizzare i processi produttivi, viene da sé che per supportare l’automazione industriale sia necessario implementare delle tecniche di pianificazione distribuita.

Non si tratta però solo di inserire macchine o robot per automatizzare il processo produttivo, quanto di una visione ben più ampia relativa a tutti i sistemi aziendali, non solo quelli strettamente produttivi. Pensiamo ad esempio agli impianti di sicurezza e le telecamere di videosorveglianza, al controllo dei consumi, alla raccolta dati, al trasferimento delle informazioni. Tutto questo fa capo all’utilizzo di energia e l’Energy Manager sarà sempre di più una figura che dovrà occuparsi dell’audit aziendale sotto questo punto di vista. Dovrà integrare la conoscenza e l’esperienza con le nuove tecnologie, i nuovi modi di produrre e usare l’energia per la gestione efficace della stessa. O, in altri termini, per rispondere a quei requisiti di sostenibilità cui una smart industry deve adattarsi per definirsi tale.

È quindi necessario tenere conto di diversi aspetti e un sistema di smart grid è la soluzione ottimale per le aziende (ma non solo): una rete elettrica intelligente, distribuita e automatizzata consente una gestione efficace dell’energia per un uso più razionale di questa risorsa, per minimizzare sovraccarichi e monitorare i consumi. Rispondendo quindi al bisogno di maggior sostenibilità.

Quello che bisognerà tenere in considerazione quindi, è la capacità di riuscire ad andare incontro ai bisogni del mercato così come si sta evolvendo: saranno richiesti sempre più software e dispositivi in grado di raccogliere e trasferire i dati di consumo in real time. Per saperne di più e per rimanere sempre aggiornati sulle ultime soluzioni disponibili, potete contattare lo staff di Elmat Spa, sempre pronto a rispondere a qualsiasi vostra richiesta e a fornire i prodotti più all’avanguardia.

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IoT e sicurezza: l’Internet of Things in ambito Safety&Security https://www.elmat.com/blog/iot-e-sicurezza-linternet-of-things-in-ambito-safetysecurity/ https://www.elmat.com/blog/iot-e-sicurezza-linternet-of-things-in-ambito-safetysecurity/#respond Tue, 27 Mar 2018 08:35:48 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2385 In un mondo sempre più interconnesso, rendere ogni nodo affidabile è un requisito critico per l’evoluzione e la crescita di applicazioni e soluzioni IoT. La richiesta sempre più urgente è quindi quella di un crescente bisogno di sicurezza di dati e connessioni. La sfida per i progettisti di soluzioni IoT non è solo quella di...

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In un mondo sempre più interconnesso, rendere ogni nodo affidabile è un requisito critico per l’evoluzione e la crescita di applicazioni e soluzioni IoT. La richiesta sempre più urgente è quindi quella di un crescente bisogno di sicurezza di dati e connessioni. La sfida per i progettisti di soluzioni IoT non è solo quella di implementare applicazioni con la miglior efficenza di calcolo possibile, ma anche con un livello di sicurezza ottimale.

Una delle prime cose che viene in mente pensando all’implementazione di sistemi IoT nelle aziende o nelle città è il monitoraggio. Raccogliere, filtrare e archiviare dati per elaborarli e trarne valore. Ma valore per cosa? Per chi? In base al campo d’applicazione è possibile portare diversi esempi, ma un denominatore comune c’è. Se è vero che la tecnologia è un mezzo e non un fine, se dev’essere usata per migliorare la vita delle persone, tutta la mole di dati raccolti e di informazioni generate ogni giorno dovrebbe essere usata per costruire modelli e prevedere delle situazioni. Di pericolo, per esempio.

Ed ecco allora che emerge abbastanza chiara la relazione tra IoT e sicurezza. Pensiamo alla building automation, ad esempio. Con un sistema IoT di gestione dell’intero edificio è possibile controllare in tempo reale molti parametri (temperatura, umidità, occupazione degli spazi, consumi ecc.) e, nel caso di eventuali rischi o presunti tali, inviare un alert per prevenire possibili danni. Nelle smart factory invece, le soluzioni IoT vengono spesso usate per la manutenzione predittiva: non solo per abbassare i costi di manutenzione delle macchine, ma proprio perché una corretta manutenzione serve a prevenire incidenti e abbassare la probabilità di molti rischi.

O ancora, le smart city sono l’esempio per eccellenza del rapporto tra IoT e sicurezza: le città intelligenti sono tali non per la massiccia dose di tecnologia di cui sono composte, ma perché rendono più vivibile e confortevole l’ambiente per le persone. E questo presume ovviamente anche un alto livello di safety: la pubblica sicurezza può acquisire un aiuto importante dai sistemi di Internet of Things, sia per la prevenzione, che per il monitoraggio, ma anche per gli interventi stessi. Nell’ambito della smart heath, dove ancora l’implementazione dell’Internet of Things non è così diffusa ma l’interesse è molto alto, le applicazioni IoT possono essere usate per un costante monitoraggio delle condizioni dei malati cronici, avvisare il personale medico nel momento del bisogno per agire con prontezza.

Questi sono solo alcuni esempi della relazione tra IoT e sicurezza: provengono da realtà esistenti o, se non altro, facilmente immaginabili. Ma se pensiamo ai passi da gigante del mondo tech, è sicuramente possibile che ci siano altre numerose implementazioni che ancora oggi non riusciamo a prevedere.

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