privacy Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/privacy/ Wed, 26 May 2021 14:36:40 +0000 it-IT hourly 1 https://blog.elmat.com/wp-content/uploads/2019/07/cropped-favicon-32x32.jpg privacy Archivi https://www.elmat.com/blog/tag/privacy/ 32 32 Riconoscimento facciale in Europa https://www.elmat.com/blog/riconoscimento-facciale-in-europa/ https://www.elmat.com/blog/riconoscimento-facciale-in-europa/#respond Wed, 26 May 2021 14:36:40 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3307 Le novità proposte nel documento sull’intelligenza artificiale redatto dalla Commissione Europea Il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha prodotto un documento importante per chi come te si occupa di videosorveglianza. Si tratta di una proposta al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo, quindi è ancora da ufficializzare e da approvare. È importante però capire...

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Le novità proposte nel documento sull’intelligenza artificiale redatto dalla Commissione Europea

Il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha prodotto un documento importante per chi come te si occupa di videosorveglianza. Si tratta di una proposta al Parlamento Europeo e al Consiglio Europeo, quindi è ancora da ufficializzare e da approvare.

È importante però capire quali sono i concetti fondamentali di questo documento, soprattutto perché l’obiettivo è quello di creare un quadro normativo di riferimento per l’intelligenza artificiale (AI). Un’azione non da poco.

Il documento è redatto in 107 pagine e comprende 16 allegati che puoi leggere (in inglese) proprio nel sito della Commissione Europea. Se invece intanto vuoi sapere che cosa afferma in termini di riconoscimento facciale, allora continua a leggere.

Il riconoscimento facciale: che cos’è per legge?

Nella proposta della Commissione Europea c’è una definizione di riconoscimento facciale. Tu che sei un system integrator sai già di cosa si tratta e anche noi, ma è importante capire qual è la conseguenza di questa definizione:

“Il riconoscimento facciale consiste in una tecnica di elaborazione automatica di immagini digitali concernenti volti di persone attraverso il loro confronto con modelli (template) per finalità di identificazione o di verificazione”.

In pratica la Commissione ci sta dicendo che stiamo parlando di dati biometrici che consentono l’identificazione univoca di una persona. Questo è un punto fondamentale perché diventa la base per tutti quelli successivi contenuti nel documento.

Cosa deve fare il titolare del trattamento per utilizzare il riconoscimento facciale?

Come abbiamo visto si tratta di dati biometrici e per questo la Commissione sottolinea come i titolari debbano rispettare tutti i principi sulla protezione dei dati, dimostrando che il loro uso sia necessario e proporzionato al contesto e che non siano lesi i diritti degli interessati.

Inoltre nella proposta si ribadisce che il titolare del trattamento deve condurre una valutazione di impatto sulla privacy.

La persona, dunque, è sempre al centro della norma e la privacy diventa ancora più importante, a tal punto che il riconoscimento facciale è inserito nel livello di rischio “alto”.

Il riconoscimento facciale è considerato un rischio alto

Una delle novità di questa proposta è proprio la definizione di quattro livelli di rischio (inaccettabile, alto, ridotto e minimo). Il riconoscimento facciale rientra in quello alto.

Nell’area di rischio inaccettabile trovi le tecnologie di intelligenza artificiale che presentano un grave impatto sui diritti, le libertà fondamentali e la dignità delle persone.

Nell’area di rischio alto, invece, la Commissione inserisce quelle tecnologie che possono ledere i diritti, le libertà fondamentali e la dignità delle persone. Tra queste c’è anche il riconoscimento biometrico a distanza.

La Commissione vieta il riconoscimento facciale tranne in due casi: l’emergenza e il controllo attivo dell’Autorità Giudiziaria.

Tra le eccezioni previste nella proposta troviamo: l’identificazione di potenziali vittime di un crimine, il far fronte a minacce all’incolumità personale e l’identificazione di colpevoli o sospetti per crimini che comportano una pena detentiva.

Infine un’altra novità introdotta dalla Commissione in questo documento è la creazione di un Consiglio Europeo per l’Intelligenza Artificiale, formato da un rappresentante di ogni Paese membro, il Garante Europeo e un rappresentante della Commissione Europea.

Quanto abbiamo condiviso in questo articolo è un breve riassunto sul tema per aiutarti a capire l’approccio che l’Unione Europea vorrà tenere. Se vuoi approfondire non ti resta che leggere il documento completo e originale.

Noi di Elmat ci teniamo aggiornati su questi temi e non appena ci saranno evoluzioni, te ne parleremo ancora. Nel frattempo puoi chiederci informazioni sulle tecnologie di riconoscimento facciale scrivendoci qui.

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Termoscanner professionali: quali norme sulla privacy deve conoscere il system integrator? https://www.elmat.com/blog/termoscanner-professionali-quali-norme-sulla-privacy-deve-conoscere-il-system-integrator/ https://www.elmat.com/blog/termoscanner-professionali-quali-norme-sulla-privacy-deve-conoscere-il-system-integrator/#respond Wed, 17 Feb 2021 14:50:59 +0000 https://www.elmat.com/blog/?p=3271 Formazione e aggiornamento sono due aspetti importantissimi nel tuo lavoro di system integrator ed è per questo che noi di Elmat organizziamo eventi online. L’ultimo è stato dedicato alle norme sulla privacy da rispettare quando installi termoscanner professionali. L’aumento dell’utilizzo di questi dispositivi dovuto all’emergenza sanitaria è stato tale da far scaturire nuove leggi in...

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Formazione e aggiornamento sono due aspetti importantissimi nel tuo lavoro di system integrator ed è per questo che noi di Elmat organizziamo eventi online. L’ultimo è stato dedicato alle norme sulla privacy da rispettare quando installi termoscanner professionali.

L’aumento dell’utilizzo di questi dispositivi dovuto all’emergenza sanitaria è stato tale da far scaturire nuove leggi in materia di privacy, sia da parte del Garante della Privacy italiano, sia da parte dell’European Data Protection Supervisor. Grazie all’avvocato Marco Soffientini abbiamo raccolto 5 regole base che abbiamo deciso di scrivere in questo articolo.

Il termoscanner può essere utilizzato dalle aziende come dispositivo per la prevenzione del Covid19.

Il Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus negli ambienti di lavoro prevede la rilevazione della temperatura corporea dei dipendenti per l’accesso ai locali e alle sedi aziendali. Inoltre include anche utenti, visitatori, clienti e fornitori.
Il responsabile europeo per la protezione dei dati suggerisce di effettuare una seconda misurazione nel caso la prima sia positiva (cioè abbia una temperatura superiore alla soglia). Nel caso in cui la seconda confermi la positività, è consigliabile poterne effettuare un’altra con un dispositivo diverso. Se il superamento della soglia è confermato, la situazione può essere diversa in base al ruolo della persona. Se è un visitatore, allora può richiedere una ricevuta che deve contenere la data, l’ora, il luogo e l’indicazione di mancato accesso. Se la persona è un dipendente, va segnata l’assenza ma qui parliamo già di un’eccezione, come vedrai nella regola 3.

La rilevazione della temperatura è un trattamento dei dati personali.

A prescindere dal fatto che la temperatura corporea sia annotata o meno, la misurazione della temperatura è un’attività che deve seguire le norme sul trattamento dei dati personali. A tal proposito ricordiamo che queste leggi includono il principio di minimizzazione che, in parole povere, non permette di raccogliere più dati del necessario. Questo spiega anche la regola 3.

La registrazione della temperatura non è consentita, salvo eccezioni.

Il dato che riporta la temperatura corporea non può essere registrato nel caso di visitatori, fornitori, clienti o altri utenti esterni. L’eccezione, infatti, riguarda i dipendenti dell’azienda in cui è installato il termoscanner professionale. È possibile registrare la temperatura quando questa supera la soglia stabilita dalla legge e quando è necessario riportare il dato per motivare le ragioni che hanno impedito l’accesso al luogo di lavoro.
Il responsabile europeo per la protezione dei dati consiglia che il termoscanner funzioni come un sistema in live e che non registri dati o immagini termiche. In pratica, nessun dato deve essere archiviato.

I dispositivi utilizzabili non devono trattare i dati personali di soggetti identificabili o identificati.

Le soluzioni che puoi utilizzare per i tuoi progetti in ambito aziendale/industriale non devono permettere l’associazione tra il dato relativo alla temperatura (dato personale) e la persona a cui è stato misurato. Questo significa che il termoscanner professionale selezionato non deve registrare la temperatura e il volto delle persone, proprio per evitare questa associazione.
La legge, inoltre, consente di implementare soluzioni che effettuano il conteggio delle persone, l’avviso del superamento della soglia di distanziamento e la rilevazione della mascherina ai tornelli di ingresso. Sempre senza consentire l’identificazione delle persone.
Il responsabile europeo per la protezione dei dati consiglia che il termoscanner non sia collegato al sistema IT aziendale, così come lo è l’impianto di videosorveglianza.

L’azienda che utilizza i termoscanner professionali deve fornire un’informativa sulla privacy.

L’informativa deve essere il più dettagliata possibile e deve far riferimento all’art. 13 del regolamento UE 679/2016. Il contenuto dovrebbe far riferimento alla finalità (la prevenzione da contagio da Covid19) e includere la base giuridica (l’implementazione dei protocolli di emergenza e la legislazione di emergenza). Inoltre l’informativa va posizionata in modo che sia facilmente leggibile.

Come vedi, in base all’evoluzione del contesto in cui lavori, nascono nuove norme sulla privacy per i professionisti. Conoscerle è importante per poter realizzare i tuoi progetti di controllo accessi.

Se vuoi partecipare ai webinar gratuiti, seguici su Linkedin per restare aggiornato sui prossimi appuntamenti.
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Videosorveglianza per i negozi: tra novità tecnologiche e normativa sulla privacy https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-per-i-negozi-novita-privacy/ https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-per-i-negozi-novita-privacy/#respond Mon, 11 Nov 2019 08:00:01 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=831 Come proteggere la propria attività con le migliori soluzioni sul mercato e nel pieno rispetto della legge Rispettare le regole sulla privacy e al tempo stesso aumentare il livello di sicurezza di un negozio è possibile! Di seguito ti scriviamo un breve riassunto di ciò che si deve fare a livello legale. Poi ti presentiamo...

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Come proteggere la propria attività con le migliori soluzioni sul mercato e nel pieno rispetto della legge

Rispettare le regole sulla privacy e al tempo stesso aumentare il livello di sicurezza di un negozio è possibile! Di seguito ti scriviamo un breve riassunto di ciò che si deve fare a livello legale. Poi ti presentiamo due soluzioni ideali per gli impianti di videosorveglianza.

Videosorveglianza per i negozi: tutelare la privacy del cliente e del dipendente

Se installi un sistema di videosorveglianza, prima di tutto devi comunicarlo ai clienti del negozio. La segnaletica deve essere ben visibile e contenere tutti gli elementi previsti dall’art. 13 del Codice della Privacy. In sostanza deve trasmettere al cliente le finalità della videosorveglianza, il nome del titolare del trattamento e deve indicare se le immagini vengono registrate o solo visualizzate.
Il Garante della Privacy segnala anche come collocare l’informativa nel negozio. Questa deve essere esposta nei luoghi ripresi o nelle immediate vicinanze, non necessariamente accanto alla telecamera. Inoltre deve essere chiaramente visibile, esplicita e di immediata comprensione.
Oltre all’informativa breve, bisogna tenerne anche una più esaustiva che serve nel caso di controlli. Inoltre se ci sono dipendenti all’interno del negozio, va richiesta l’autorizzazione alla Direzione Provinciale del Lavoro o alle rappresentanze sindacali.
Per maggiori informazioni sulle norme e per rimanere sempre aggiornato in materia di videosorveglianza e privacy, ti consigliamo di seguire il sito del Garante.

Videosorveglianza per i negozi: le novità tecnologiche

Non solo sicurezza: il trend degli ultimi anni è anche l’analisi. Lo scopo è quello di migliorare l’attività commerciale, acquisendo dati utili come il flusso dei clienti, i reparti più interessanti e gli orari di punta. Sì può fare tutto questo grazie a software sempre più intelligenti, collegati alle telecamere nei negozi. Ecco alcune idee.

Le soluzioni AXIS per i punti vendita

Le telecamere Axis sono ideali per installazioni di piccole dimensioni e possono trovare posto in ogni punto del negozio. Grazie a diversi tipi zoom (ottico o digitale) e alla messa a fuoco automatica, ti consentono di effettuare panoramiche e, allo stesso tempo, di riconoscere i dettagli. Infine, grazie alla tecnologia Zipstream, è possibile risparmiare spazio di archiviazione senza compromettere la qualità dell’immagine.

Scegli la serie Axis M50 se cerchi telecamere di rete PTZ con analisi integrata. Puoi individuare le urla o un forte rumore grazie al rilevamento audio e anche identificare un movimento o un oggetto rimosso. Inoltre la telecamera Axis M5065 è dotata di connettività I/O wireless, dunque riduce i costi di installazione.

Scegli la serie Axis M42 se cerchi dome fisse. Queste telecamere hanno dimensioni ridotte e possono adattarsi a qualsiasi ambiente, dunque sono la soluzione perfetta se cerchi un’installazione discreta, che non comprometta il design estetico del negozio. Inoltre, sono semplicissime da installare.

Le soluzioni Avigilon per i negozi

Le telecamere Avigilon H5A sono l’ideale per le condizioni di luce più scarse e per individuare i dettagli nelle aree sovraffollate. L’IR adattivo dei contenti, infatti, fornisce fino a 30 metri di illuminazione costante e di visualizzazione immagine negli ambienti più scuri.
Alcune di queste telecamere Avigilon hanno anche la protezione per gli agenti atmosferici e per gli impatti, dunque possono anche essere utilizzate all’esterno del negozio.
Inoltre la tecnologia HDSM SmartCodec™ consente di risparmiare banda grazie agli ottimi livelli di compressione.

Queste telecamere, abbinate al software Avigilon Control Center (ACC7), consentono un’analisi eccellente. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile individuare i comportamenti insoliti anche senza configurare regole predefinite. È anche possibile ricercare eventi particolari in modo veloce e semplice, riducendo i tempi di analisi.
Infine puoi effettuare i controlli da ogni dispositivo, tenendo monitorata la situazione dal tuo smartphone in qualsiasi momento.

Per scoprire la soluzione di videosorveglianza per i negozi più adatta alle tue esigenze, contattaci. I nostri esperti potranno consigliarti il prodotto giusto per il tuo cliente.

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GDPR: una nuova opportunità https://www.elmat.com/blog/gdpr-nuova-opportunita/ https://www.elmat.com/blog/gdpr-nuova-opportunita/#respond Tue, 06 Mar 2018 13:22:38 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2286 Si avvicina sempre di più il fatidico 25 maggio 2018, giorno in cui entrerà in vigore a tutti gli effetti il GDPR, il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Se n’è sentito parlare molto e ancora se ne sentirà parlare perché i cambiamenti da mettere in atto per adeguarsi alla normativa sono molti (ma...

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Si avvicina sempre di più il fatidico 25 maggio 2018, giorno in cui entrerà in vigore a tutti gli effetti il GDPR, il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Se n’è sentito parlare molto e ancora se ne sentirà parlare perché i cambiamenti da mettere in atto per adeguarsi alla normativa sono molti (ma molti non sono ancora pronti). Il GDPR nasce dal bisogno di regolamentare con più trasparenza il trattamento dei dati personali di cittadini, aziende e Pubbliche Amministrazioni, quindi porterà più semplicità delle norme riguardanti il trasferimento dei dati personali dall’UE verso i Paesi esteri e più chiarezza sul consenso e sull’informativa della privacy.

In quest’ottica, è necessario prima di tutto che un’azienda comprenda l’importanza dei dati come fonte di valore e rifletta sugli ingenti danni (anche economici) che possono derivare da un’eventuale perdita degli stessi. È fondamentale inoltre un’analisi preliminare sul contesto aziendale per raccogliere informazioni rilevanti su quanto posto in essere fino ad oggi per adeguarsi alla legislazione attuale. Mappare i ruoli, l’organizzazione, le competenze, le regole e i processi aziendali è il task primario da svolgere al fine di assicurare un’applicazione coerente e omogenea delle norme a protezione del trattamento dei dati personali.

Per l’azienda questo si traduce nel mettere in pratica tutta una serie di analisi e conseguenti azioni che implicano anche l’implementazione di sistemi di privacy e security di ultima generazione conformi alla normativa. Ecco allora che il GDPR, obbligando le imprese a nuove misure di sicurezza per la gestione e il trattamento dei dati sensibili, lo possiamo intendere come una nuova opportunità di business , poiché le richieste verranno rivolte a installatori, system integrator, e professionisti i quali potranno fornire un servizio adeguato e competente con forniture di hardware e software all’avanguardia. Ci si riferisce a access point, firewall, sistemi di storage e molto altro che andranno revisionati e aggiornati.

Non è tutto qui però. Si tratta anche di una reale possibilità per mettere a frutto non solo la propria competenza tecnica, ma anche la propria capacità di proporsi come un vero e proprio consulente in grado di capire il cliente e le sue necessità. Un supporto sotto questo punto di vista sarà infatti richiesto tanto quanto le nuove tecnologie e procedure di controllo da mettere in atto. Alla parte più strettamente tecnica, si aggiungerà quindi una parte più consulenziale. Si pensi ad esempio all’importanza dell’audit, ossia quel processo di verifica e revisione del sistema nella sua totalità che ha come scopo quello di ottimizzare il rendimento aziendale. E uno dei temi da verificare sarà appunto l’aggiornamento delle infrastrutture che concorrono al regolamento previsto dal GDPR.

Se sei curioso di capire quale potrebbe essere il tuo ruolo in questa nuova challenge, Elmat Spa ha organizzato un programma completo anche formativo per affrontare al meglio questa opportunità di guadagno. Scopri come mettendoti in contatto con i nostri uffici.

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Videosorveglianza e acquisizione forense delle immagini https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-e-acquisizione-forense-delle-immagini/ https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-e-acquisizione-forense-delle-immagini/#respond Thu, 22 Feb 2018 09:33:07 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2178 Come noto, la mancata osservanza della disciplina generale (D.Lgs n. 196/2003) e specialistica (provv. Aut. Gar. 08.04.2010) in tema di videosorveglianza determina un trattamento illecito di dati per violazione del principio di liceità (art. 11, comma 1, lett. a) D.Lgs n.196/2003). Pertanto, possiamo domandarci se hanno valore probatorio le immagini acquisite dalle forze di polizia provenienti...

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Come noto, la mancata osservanza della disciplina generale (D.Lgs n. 196/2003) e specialistica (provv. Aut. Gar. 08.04.2010) in tema di videosorveglianza determina un trattamento illecito di dati per violazione del principio di liceità (art. 11, comma 1, lett. a) D.Lgs n.196/2003). Pertanto, possiamo domandarci se hanno valore probatorio le immagini acquisite dalle forze di polizia provenienti da un impianto di videosorveglianza non conforme alle prescrizioni normative.

Ne abbiamo parlato con l’Avvocato Marco Soffientini – Esperto di Privacy e Diritto delle Nuove Tecnologie e Coordinatore Nazionale Comitato Scientifico Federprivacy – che ha risposto con un contributo originale ed esaustivo.

Compila il form per scaricare l’intervento completo ed essere aggiornato su questa tematica.

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Videosorveglianza e responsabilità dell’installatore https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-responsabilita-dellinstallatore/ https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-responsabilita-dellinstallatore/#respond Wed, 10 Jan 2018 08:56:08 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2066 Come noto, il tema della responsabilità contrattuale dell’installatore, già trattato dalla giurisprudenza per effetto delle norme del Codice Civile in materia di appalti, si è ingigantito nel tempo a seguito delle tante sentenze di condanna emesse dai tribunali e volte a risarcire danni per negligenza o colpa professionale, nei casi di comprovato mancato o cattivo...

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Come noto, il tema della responsabilità contrattuale dell’installatore, già trattato dalla giurisprudenza per effetto delle norme del Codice Civile in materia di appalti, si è ingigantito nel tempo a seguito delle tante sentenze di condanna emesse dai tribunali e volte a risarcire danni per negligenza o colpa professionale, nei casi di comprovato mancato o cattivo funzionamento degli impianti di allarme.

Ne abbiamo parlato con l’Avvocato Marco Soffientini – Esperto di Privacy e Diritto delle Nuove Tecnologie e Coordinatore Nazionale Comitato Scientifico Federprivacy – che ha risposto con un contributo originale ed esaustivo.

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GDPR, il punto di vista di AuditFT https://www.elmat.com/blog/gdpr-il-punto-di-vista-di-auditft/ https://www.elmat.com/blog/gdpr-il-punto-di-vista-di-auditft/#respond Fri, 22 Dec 2017 13:25:18 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=2029 Il 25 maggio 2018 sarà applicabile a tutti gli effetti il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei dati, meglio conosciuto come GDPR. Ne abbiamo già parlato varie volte, ma questa volta ci facciamo raccontare la nuova normativa da un’azienda, AuditFT, che da anni si occupa di questo: “Si tratta di una nuova normativa europea che rafforza e...

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Il 25 maggio 2018 sarà applicabile a tutti gli effetti il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei dati, meglio conosciuto come GDPR. Ne abbiamo già parlato varie volte, ma questa volta ci facciamo raccontare la nuova normativa da un’azienda, AuditFT, che da anni si occupa di questo:

“Si tratta di una nuova normativa europea che rafforza e standardizza le leggi che riguardano la protezione dei dati personali e la privacy dei cittadini dell’Unione Europea”, ci racconta Amedeo, che continua con: “Uno dei concetti più innovativi e centrali introdotti dal nuovo Regolamento riguarda il privacy by design secondo il quale il titolare del trattamento è tenuto ad effettuare una valutazione dei dati che intende avviare adottando fin dalla fase di progettazione tutti gli accorgimenti necessari per garantire la protezione dei dati stessi”.

Ma cosa bisogna fare? Dal punto di vista pratico vanno messe in atto di misure tecniche e organizzative adeguate; una visione della privacy in questi termini significa considerare la protezione dei dati come vero e proprio perno su cui ripensare e sviluppare adeguati piani di sviluppo aziendale, procedendo a una riorganizzazione interna e valutando eventuali investimenti per adeguarsi alla nuova normativa, sia dal punto di vista economico che per quanto riguarda l’impiego di tempo e risorse.

E poi? Il concetto di tutela dei dati, con il GDPR, implicherà la necessità di una seria e sistematica valutazione dei rischi e la conseguente acquisizione di misure adeguate a garantirne la protezione.

Ma il GDPR non è solo questo, ne parleremo più avanti con altri interventi di esperti del settore.

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Videosorveglianza in ambito condominiale: la normativa https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-condominiale/ https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-condominiale/#respond Mon, 31 Jul 2017 10:45:25 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=1780 Come noto, con l’approvazione della legge 11 dicembre 2012, n.220, entrata in vigore il 18 giugno 2013, sono cambiate le regole sul condominio  contenute nel codice civile.  La riforma ha introdotto diverse novità ad impatto “privacy”. L’applicazione della disciplina privacy alla videosorveglianza in ambito condominiale richiede preliminarmente di distinguere il caso in cui siano i...

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Come noto, con l’approvazione della legge 11 dicembre 2012, n.220, entrata in vigore il 18 giugno 2013, sono cambiate le regole sul condominio  contenute nel codice civile.  La riforma ha introdotto diverse novità ad impatto “privacy”.

L’applicazione della disciplina privacy alla videosorveglianza in ambito condominiale richiede preliminarmente di distinguere il caso in cui siano i singoli condomini ad installare le telecamere, da quello in cui sia l’intera compagine condominiale ad effettuare l’installazione del sistema di videosorveglianza.  

  • L’impianto di Videosorveglianza è installato dal singolo condomino

L’ipotesi in esame riguarda il caso di un impianto di videosorveglianza installato dal singolo condomino, per fini esclusivamente personali e al di fuori di una autorizzazione dell’assemblea condominiale.

Sul punto il Garante con il provvedimento 08 aprile 2010 ha rilevato che:

L’installazione di sistemi di videosorveglianza -come si rileva dall’esame di numerose istanze pervenute all’Autorità- viene sovente effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali. In tal caso va chiarito che la disciplina del Codice non trova applicazione qualora i dati non siano comunicati sistematicamente a terzi ovvero diffusi, risultando comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi (art. 5, comma 3, del Codice, che fa salve le disposizioni in tema di responsabilità civile e di sicurezza dei dati). In tali ipotesi possono rientrare, a titolo esemplificativo, strumenti di videosorveglianza idonei ad identificare coloro che si accingono ad entrare in luoghi privati (videocitofoni ovvero altre apparecchiature che rilevano immagini o suoni, anche tramite registrazione), oltre a sistemi di ripresa installati nei pressi di immobili privati ed all’interno di condomini e loro pertinenze (quali posti auto e box). Benché non trovi applicazione la disciplina del Codice, al fine di evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), l’angolo visuale delle riprese deve essere comunque limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza (ad esempio antistanti l’accesso alla propria abitazione) escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione di immagini, relativa ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) ovvero ad ambiti antistanti l’abitazione di altri condomini.

Provv. 08 aprile 2010 [doc. web n. 1712680], § 6.1.

Per scoprire tutte le normative per la videosorveglianza e privacy a livello condominale, compila il form e scarica gratuitamente il contributo dell’Avv. Soffientini.

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Lettura targhe e privacy: come devono comportarsi Comuni e Forze dell’ordine? https://www.elmat.com/blog/lettura-targhe-e-privacy-comuni/ https://www.elmat.com/blog/lettura-targhe-e-privacy-comuni/#respond Tue, 21 Mar 2017 09:23:38 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=1473 Qual è il tempo massimo per la conservazione delle immagini di lettura targhe da parte di Comuni e Forze dell’Ordine? Nel nostro terzo appuntamento con gli approfondimenti su videosorveglianza e privacy risponderemo ad alcune domande molto importanti per Comuni e Forze dell’ordine in merito a lettura targhe e privacy: per quanto tempo possono essere conservate...

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Qual è il tempo massimo per la conservazione delle immagini di lettura targhe da parte di Comuni e Forze dell’Ordine?

Nel nostro terzo appuntamento con gli approfondimenti su videosorveglianza e privacy risponderemo ad alcune domande molto importanti per Comuni e Forze dell’ordine in merito a lettura targhe e privacy: per quanto tempo possono essere conservate le immagini delle targhe acquisite mediante sistemi come Targa System? È possibile prolungare il periodo di conservazione? Come?

Lettura targhe e privacy: le finalità della conservazione

Anche la targa è un dato sensibile? Perché il trattamento delle targhe è disciplinato dalla normativa sulla privacy se esse sono visibili da tutti quotidianamente in strada? A queste e ad altre domande su lettura targhe e privacy risponde il contributo dell’Avvocato Soffientini. Ad esempio: quali sono gli elementi per stabilire il tempo di conservazione delle immagini da parte di istituzioni e autorità?

Compila il form per ricevere gratuitamente il contributo dell’Avv. Marco Soffientini su lettura targhe e privacy.

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Videosorveglianza e obblighi di legge per i privati https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-e-obblighi-di-legge-per-i-privati/ https://www.elmat.com/blog/videosorveglianza-e-obblighi-di-legge-per-i-privati/#respond Tue, 14 Feb 2017 09:00:30 +0000 http://www.elmat.com/blog/?p=1359 Quali sono gli obblighi di legge per le videoriprese di spazi pubblici eseguite da privati? Oggi sul Blog di Elmat vedremo un contenuto molto interessante, soprattutto per tutti i lettori che ci hanno scritto chiedendoci delucidazioni sulle normative legate a videosorveglianza e soggetti privati. Videosorveglianza e obblighi di legge per i privati: i principali dubbi...

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Quali sono gli obblighi di legge per le videoriprese di spazi pubblici eseguite da privati?

Oggi sul Blog di Elmat vedremo un contenuto molto interessante, soprattutto per tutti i lettori che ci hanno scritto chiedendoci delucidazioni sulle normative legate a videosorveglianza e soggetti privati.

Videosorveglianza e obblighi di legge per i privati: i principali dubbi

Ci avete chiesto, in particolare, quali sono gli obblighi di legge per chi vuole installare un impianto di videosorveglianza nella propria abitazione, soprattutto nel caso in cui la telecamera posta all’esterno inquadri anche passanti o ingressi di altri edifici.

Come scoprirete leggendo la guida in allegato, molto dipende dalla finalità e dall’utilizzo delle registrazioni.

Abbiamo chiesto all’Avv. Marco Soffientini – Docente dell’Università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza, Esperto di Privacy e Diritto delle Nuove Tecnologie e Coordinatore Nazionale Comitato Scientifico Federprivacy – di chiarirci gli obblighi dei privati per la videosorveglianza della propria abitazione.

Compila il form per ricevere gratuitamente il contributo dell’Avv. Marco Soffientini.

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